Abbiamo tutti almeno una volta guardato il mare aspettando che qualcosa da lì ritornasse. E qualcosa torna sempre dal mare.
Massimo Recalcati - Il complesso di Telemaco
Data Riassunto Foto
12 - 14 Aprile

Kos

Lo scopo di questa 'vacanza-trasferimento' è quello di portare Iside dal profondo Egeo orientale allo Ionio. Ho scelto di non fare il canale di Corinto, entrerò nello Ionio da capo Maleas sul Peloponneso. Dal primo maggio ho prenotato per tre mesi al marina di Kalamata e quindi Iside rimarrà lì fino a fine luglio. Agosto conto di passarlo cercando quei posti ancora a me sconosciuti delle isole ioniche. Chissà, farà ritorno a San Benedetto Iside?
Sono arrivato a Kos con un volo diretto Ryanair da Ciampino. Partendo alle 6 e 30 del mattino si è a Kos alle 9 e 30 ora locale. Il bus della mitica Ktel era già pronto all'uscita dell'aeroporto. In conclusione, pranzo in barca. A Kos ho trovato già una vera e propria aria estiva: pantaloncini, caffè all'aperti, tanti turisti con le maniche corte in giro per la cittadina, primi bagnanti scandinavi in riva al mare. Come ho già avuto modo di scrivere nel viaggio precedente, Kos è una cittadina graziosa e tornarla a visitare è tutt'altro che sgradevole. Come tutti i velisti sanno, in barca a vela, quando e per dove partire lo decide prevalentemente Eolo. Lui però non comunica a parole con i previsori del vento ma attraverso 'miseri' modelli matematici. A volte quindi non si capisce bene cosa vorrà fare. Sarei voluto partire il 15 ma è previsto un rinforzo del vento sui 30 nodi mentre il 14 il vento si sarebbe mantenuto ancora sui 15 nodi, in entrambi i casi da nord. Nessun problema per la direzione, la mia rotta sarà per i prossimi giorni sempre ovest. Non ho però voglia di iniziare la navigazione con onde da un metro e mezzo al traverso decido quindi di anticipare la partenza a domenica. Il sabato è sufficiente per fare tutti quei preparativi prima della partenza: pieno di gasolio, issare il fiocco, acqua, cambusa, verifica e controlli a bordo della strumentazione. L'opera viva sembra pulita e anche l'elica sembra generare un buon flusso d'acqua a poppa. Ho fatto un buon lavoro l'anno scorso e poi è noto che nell'Egeo si crea meno sporco sulla carena.
Sveglia presto, alle sei è già giorno la mia prima destinazione è Astipalaia che dista circa 60 miglia da Kos. In effetti solo a vela è impossibile mantenere una velocità accettabile e quindi da subito accendo anche il motore. Verso mezzogiorno il vento rinforza. Spegnere il motore, ridurre le vele: i trenta nodi previsti per domani eccoli qua. Astipalaia la raggiungiamo alle cinque del pomeriggio.
Mezze maniche con le zucchine in barcaBordo galleggiamento pulitoPala del timone pulitaIside ormeggiata nel marina di Kos
15-16-17 Aprile

Astipalaia

Astipalai offre diverse baie sicure e ben protette. Io avevo scelto di fermarmi nel porticciolo del capoluogo chiamato Skala. Il portolano indicava di ormeggiare all'interno del porticciolo. Purtroppo sono stato accolto da una guardia costiera che mi negava la possibilità di ormeggio a causa di lavori in corso. Mi indicava di ormeggiare sulla banchina esterna del porticciolo, ove l'unico ormeggio possibile era all'inglese. E notai subito la presenza di una risacca per quanto ancora piccola. Alla fine decido di provare lo stesso, visto che volevo visitare il posto che si presentava bellissimo: un grappolo di case bianche sul mare con la fortezza in cima. Durante la notte mi sono svegliato con il rumore dei parabordi che diventava sempre più forte. All'indomani, il 15, cercai di allontanare la barca dalla banchina con l'aiuto di una cima legata alla 'scogliera' del braccio interno del porto (vedere nelle foto). Così i parabordi non lavoravano più ma il lavoro del vento fuori dal porto aveva aumentato notevolmente la risacca, così forte da fare andare avanti e indietro la barca in continuazione e con strattoni sempre più forti sulle cime. In conclusione non ho chiuso occhio tutta la notte. All'indomani, il 16, dopo aver fatto la camminata fin su la fortezza passeggiando lungo i vicoli della Chora, mi sposto nella vicina baia Livadhi e do fondo all'ancora in un posto adatto per la notte: finalmente la pace. Il rumore del vento a volte era assordante ma la barca non si muoveva per niente. Le previsioni davano vento molte forte per il 17, le raffiche notturne e il rumore delle sartie non lasciavano dubbi su un vento che viaggiava sui 35 nodi. Fortunatamente il fondo è sabbioso e quindi buon tenitore e poi ho abbondato un po' con la catena. Decido quindi di aspettare il 18 per proseguire verso la successiva destinazione, l'isola di Ios. A terra è meglio non scendere, con il tender si rischia di farsi il bagno e poi in questo periodo taverne e supermercati sono chiusi. Non si ha mai tempo di leggere un libro e rilassarsi. Una giornata chiusi in barca è un'ottima occasione.

Skala di Astipalaia vista dalla banchina del portoTraghetto sbandato fuori dal portoOrmeggio con cima sugli scogli!Quante bisogna inventare per mettere in sicurezza la barcaScorcio nei vicoli della Chora di AstipalaiaLa fortezza di SkalaIl porto visto dall'alto della ChoraLa fortezza vista dalla baia Livadhi

18-19-20 Aprile

Ios

Appena usciti dalla baia le condizioni del mare diventano subito molto mosse. Issare la randa mi è costata fatica pur prendendo subito le due mani dei terzaroli. Per scapolare la punta Khilos l'andatura è di poppa. Con questa andatura l'anemometro segnava alle 7 del mattino 25 nodi apparenti! Dopo la punta avrei dovuto virare di 90 gradi verso ovest. Volevo quasi rientrare in Baia ma poi mi sono detto cosa c'è di meglio che una veleggiata con 30 nodi al traverso e con le onde che raggiungeranno i due metri per scatenare la produzione di adrenalina?
I nodi son poi diventati anche di più. Chi ha navigato con me sa che in tutte le condizioni cucino per pranzo, oggi ho mangiato 4 biscotti! Dopo 47 miglia e circa nove ore raggiungo la punta meridionale dell'isola Ios. Per raggiungere il porto di Ios bisognerebbe virare verso nord per sei miglia: ci rinuncio e mi infilo nella meravigliosa baia Manganari, famosa ad Ios per le sue belle spiagge. Quindi, come conferma il portolano, la baia ha un fondo ottimo tenitore. Infatti nessun problema per la presa dell'ancora Delta che fino adesso non mi ha mai tradito.
La baia è molto carina infatti e a terra si vedono poche costruzioni, per lo più taverne che sono ancora tutte chiuse. Faccio in tempo a cucinare e cenare che crollo immediatamente in cabina. La mattina seguente sul lato vento non è cambiato nulla, ma volendo raggiungere il capoluogo che si annuncia meritevole di una visita, mi armo di pazienza, accendo il motore a tavoletta per fare le sei miglia verso nord e solo dopo ben tre ore vedo l'ingresso del porto!
L'ormeggio nel porto è con il corpo morto e vi sono anche le colonnine di acqua e corrente, che mi dicono in questo periodo essere gratuiti: magica Grecia, come fa a non fallire? Visto che Ios ha un porto cosi tranquillo e generoso decido di fermarmi anche il giorno successivo. Nel porto trovo solo un'altra barca a vela, battente bandiera austriaca. Come al solito si fanno quattro chiacchiere. L'equipaggio è una coppia più o meno della mia età. Loro sono arrivati una settimana fa, e mi dicono che rimarranno qui finché glie ne va, tanto da quanto ho capito non devono tornare a lavorare. Ci credo, ormeggio sicuro, acqua e corrente gratis .... li manderei una settimana in Croazia questi due qui!
Come quasi tutte le cicladi anche Ios ha una bella Chora, nella quale è molto gradevole perdersi nei vicoli pieni di negozietti, bar, music club e taverne. Quasi tutte aperte. Le case sono tutte in stile cicladico di colore bianco e blu. E le chiese sono tutte bianche con cupole di color turchese.
Ios è famosa perchè la leggenda vuole che il corpo di Omero sia stato sotterrato qui. Infatti è possibile visitare la sua tomba. Il monumento si trova all'estremità nord dell'isola e bisognerebbe prendere una macchina per andarci. ma domani è già ora di lasciare Ios per raggiungere la prossima meta che è Milos, l'isola della famosa venere.
Tipica navigazione nell'EgeoBaia ManganariIside al suo ormeggio nel porto di IosSalendo verso la Chora di IosIl porto visto dalla Chora con la posizione di IsideVista di insieme della Chora
21-22-23-24 Aprile

Milos

Ormai tutti parlano di un arrivo imminente dell'estate con tempo stabile e temperature in crescita. Purtroppo questa mattina sembra ancora inverno. La partenza da Ios avviene sotto le nuvole, vento teso e qualche goccia di pioggia.
L'ingresso della baia di Milos si trova ad ovest, io vengo da est. Occorre quindi circumnavigare l'isola sul lato sud o sul lato nord. Visto che il vento viene da nord decido di evitare di trovarmi a venire da sud. Quindi passerò lo stretto di Kimolos.
Il tempo migliora notevolmente durante la navigazione tanto che riesco a srotolare il fiocco completamente. Dopo sei ore di piacevole veleggiata e dopo aver costeggiato le isole Sifinos e Poliagos eccomi a costeggiare a poca distanza il lato nord di Milos. La baia di Milos è larga e profonda. Sul lato settentrionale si trova il paesino Adamas con un piccolo porto. Due banchine sono riservate alle barche da diporto. Le banchine sono attrezzate di colonnine per acqua e luce, che scoprirò poi essere ad uso gratuito anche qui come ad Ios, almeno in questo periodo, perchè il portolano parla di un contributo da pagare presso la capitaneria.
Il tempo nel frattempo si viene finalmente stabilizzando. Nei giorni di permanenza a Milos non si vedrà più una nuvola, le temperature salgono e il vento si attesta sui 15 nodi da nord. L'ideale per la prossima tappa fino a Monenvasia.
Dovrò aspettare Teresa che arriva con l'aereo il 24 e quindi sfrutterò questi giorni per andare a dare uno sguardo in giro. Ho letto che vale la pena salire fino a Plaka. Si trova sulla collina a cinque km da Adamas, è un tipico borgo cicladico con case bianche e un labirinto di vicoli stretti. Le viste sulla baia e i tramonti che si vedono da lassù sono cose da non perdere.
La partenza da Ios non sembra un ingresso estivoIside ormeggiata nel porto di Adamas. Il cielo è cambiato.Vista della baia da PlakaPasseggiando nei vicoli di Plaka