Come è profondo il mare, come è profondo il mare.......

(Lucio Dalla)

Data Riassunto Foto
3 Agosto

Kalamata

Arriviamo io e Teresa a Kalamata con il solito pullman Ktel espresso che parte da Atene alle 16.30 e arriva a Kalamata alle 19.15. Teresa deve aver lasciato i suoi occhiali in aereo così chiediamo al tassista di accompagnarci da un ottico. Lui ci informa che in Grecia i negozi sabato pomeriggio e domenica sono chiusi così ci accompagna alla farmacia di turno dove troviamo un nuovo paio di occhiali. Il tassita ci aspetta e poi ci accompagna al marina. Prezzo complessivo 6 euro! Magnifica Grecia. Non riuscivo ad aprire il lucchetto per entrare in barca. Il lucchetto aveva fatto un po' di ruggine. Il vicino di barca, austriaco, che poi si è rilevato un gran chiacchierone, mi offre dello spray CRC con il quale finalmente riesco ad aprire la barca. La serata finisce nella mia taverna preferita dove preparano una grigliata di pesce e un'insalata greca meravigliosa. Infine ci andiamo a degustare un Ouzo al Marina Caffè dove offrono un accesso internet wifi per collegarsi a internet.
4 Agosto

Koroni

Il programma della mattina era: pulizia della coperta della barca, impolverata da tre mesi di ormeggio, i soliti controlli, la regolazione dei conti in ufficio del marina. Fortunatamente lo shop del marina era aperto e abbiamo potuto cambiare la bombola del gas e comprare l'acqua. Non avendo potuto fare cambusa ci mangiamo un insalata di tonno alla taverna del marina e molliamo gli ormeggi da una calda e afosa Kalamata. Facciamo rotta su Koroni ed esattamente nella baia di fronte alla spiaggia a sud del paese. Sono 15 miglia da Kalamata che facciamo a vela con 15 nodi di vento al traverso. Appena ancorati sotto la fortezza di Koroni in uno splendido scenario non vediamo l'ora di tuffarci per un bagno rinfrescante. Scendiamo a terra per fare un giro nel centro del paese che si sviluppa tutto attorno ad un porticciolo di pescatori. La banchina del porto è pieno di taverne invitanti, con tavolini che finiscono sul mare. Tornati in barca notiamo la presenza di un'onda che ci cullerà tutta la notte e che a me mi farà anche svegliare verso le 4 per uscire nel pozzetto e apprezzare un cielo limpido pieno di stelle. Koroni, ancoraggio di IsideTraghetto sbandato fuori dal porto

5 Agosto

Methoni

Non c'è nulla di più bello che svegliarsi in barca e tuffarsi in un'acqua limpida per un bagno mattutino. La prossima meta è Metoni, ma ci fermiamo a Porto Longo sull'isola della Sapienza. Volevo far conoscere a Teresa uno scenario di natura selvaggia di un'isola disabitata e solitaria. Preparo una spaghettata con il pomodoro comprato in piazza a Koroni da una simpatica signora che vendeva prodotti biologici. Non poteva mancare un bagno nella baia che fu una delle prime basi archeologiche marine della Grecia. Arriviamo nella baia di Methoni affollata di barche. Troviamo un posto dove dar fondo all'ancora di Iside. Non si può non fare un giro nella fortezza veneziana di Metoni e alla torre di avvistamento costruita durante il dominio turco. Regala scenari al tramonto direi indimenticabili. Dopo una cenetta in una taverna sulla spiaggia siamo distrutti e la barca ci aspetta per una dormita lunga e profonda fino alle nove del mattina. Torre turca e fortezza venezianaMetoni con torre e fortezza davanti ad un bicchiere di birra

Teresa in giro per la fortezzaIl comandante con la torre sullo sfondoIside ancorata a porto longo - Isola della sapienzaTeresa cerca qualcosa che non trova!

6 Agosto

Pilos

Cinque miglia ci separano dalla prossima destinazione che è Pilos sulla baia di Navarino. Baia famosa per la battaglia tra gli alleati e i turchi nella guerra di liberazione della Grecia. Non lasciamo Metoni prima di aver fatto una ricca e abbondante cambusa e prima di aver fatto un bagno nelle limpide acque della baia. Arriviamo al marina di Pilos dopo quasi due ore e un'andatura di bolina stretta per via di un vento di 15 nodi proveniente da nord. Il marina di Pilos non è assolutamente organizzato e come quasi tutti i porti della Grecia ci si deve arrangiare. Ma la Grecia a me piace proprio per questo. Il porticciolo è pieno di barche e alla fine decido di ormeggiarmi di testa ad un pontile. Non lo avevo mai fatto! Il vento soffia incessantemente da nord per cui godiamo di una freschezza inusuale e in compagnia della quale prepariamo un pranzetto di un sapore unico, consumato con la splendida vista della baia. Ingresso alla baia di NavarinoIside ormeggiata alla testa di un pontile! Nel marina di Pilos

Approccio a Pilos( baia di Navarino)

7 Agosto

Katakolon

Alla fine Iside dovrà arrivare a San Benedetto del Tronto. E quindi occorre salire lungo il Peloponneso. I venti dominanti? Maestrale-Nord ovest. Rotta? Cefalonia, Nord Ovest. Per chi va in barca a questo punto è tutto chiaro. Partenza da Pilos all'alba. Inizialmente senza vento e mare calmo. ma come qui è tradizione, a mezzogiorno il vento si sveglia e si impone. 25 nodi di bolina stretta. Nessun problema. Su Iside si pranza anche in queste condizioni, nonostante l'aggiunta di qualche spruzzo salato!. Verso le 5 del pomeriggio rinforza e invece di insistere per arrivare a mezza notte a Zante ripiego per la più comoda Katakolon. Il vento al traverso regala due ore di magnifica veleggiata e un tranquillo ormeggio ci aspetta. A Katakolon d'estate, è in funzione una 'specie' di marina. Una chiaccierata con i vicini compagni di viaggi francesi e poi con una famiglia greco-italiana (padre greco, madre di Montecatini), il cui figlio fa il quinto di Ingegneria ambientale a Pisa e che dice di aver conosciuto Andrea. E' proprio piccolo il MONdo! Approccio a Pilos( baia di Navarino)
8 Agosto

Cefalonia (Baia S. Eufonia)

Forse la veleggiata più bella fino ad oggi c'è l'ha regalata la navigazione da Katakolon a Cefalonia. Un bel vento sui 18-20 nodi proveniente da NE per la nostra rotta verso NO è proprio l'ideale. Un po' di attenzione ai traghetti che da Zante vanno a Patrasso, per il resto solo il rumore del vento e del mare. Ciò non mi impedisce, come al solito, di preparare un bel pranzo, e oggi si va a spaghetti e melanzane! L'ancoraggio nella bella baia di Sant'Eufemia sull'isola di Cefalonia avviene il pomeriggio. Vorremmo fare un bel bagno, ma il mese di agosto c'è un via vai di barche che crea molta confusione, pericolo e acqua non proprio limpida. Scendiamo quindi a terra a fare una passeggiata e infine ci scegliamo una taverna dove fare cena. Ne troviamo una invitante con musica greca dal vivo e con un buon modem wifi. Il classico yoghurt greco con miele conclude una giornata stupenda. Baia Sant'Eufemia - CefaloniaNavigando davanti alla verde Cefalonia
9 Agosto

Itaca

Itaca è proprio di fronte. Lo stretto che separa Cefalonia da Itaca sembra un lago. Vogliamo dedicare la giornata a fare tuffi e bagni. Teresa vuole perlustrare il fondo marino alla scoperta dei sui segreti. Partenza dopo comoda sveglia. Raggiungiamo già alle undici la baia S. Andrea, bella e deserta. Il mare limpido ci invita subito ad un tuffo. Purtroppo come già preannunciava il portolano, la baia è piena di vespe. Per cui finchè si è in acqua tutto bene, appena si esce si viene assaliti. Tiriamo su subito l'ancora e fuggiamo! Appena girati attorno al capo più meridionale di Itaca e cioè capo Ay Ioannis vi è un'area di ancoraggio vastissima che si chiama Ovala Pighadi con piccole spiaggiette sparse dappertutto. Ne è rimasta una giusta per noi. Il fondo degrata velocemente ma per un ancoraggio diurno con tempo buone è sufficiente. Non riesco a contare i bagni e a descrivere quell'acqua. Quando stavamo per andar via si avvicina una barca di inglesi, volevano ancorare dove stavo io, davanti la spiaggetta deserta. Io ho detto loro: We are leaving now. E loro mi rispondono: What a beatyfull scenarius! Arriviamo a Vathi capoluogo di Itaca. Il vento è forte e rafficoso. Ma so bene che il fondo è fango ottimo tenitore. Infatti dopo una presa immediata possiamo tranquillamente scendere dalla barca e andare a fare un giro serale. Baia Sant'Andrea a sud di ItacaBaia Pigadhi a sud est di ItacaDopo aver fatto il pieno, prepararsi all'ancoraggio
9-10 Agosto

Levkas

La notte non è stata molto riposante. La baia Vathi, oltre ad essere sicura è anche chiassosa. Locali con musica assordante fino alle 5 del mattino, traghetti che arrivano e partono anche di notte. L'avevo conosciuta più tranquilla nei mesi di giugno e luglio. Lasciato Vathi di Itaca, volevo passare per Fiscardo e mostrare a Teresa il paesino caratteristico e tipicamente colorato. Come al solito Fiscardo è piena di barche. Fatto un ancoraggio alquanto precario e visto che un bel vento stava per arrivare, decidiamo di ripartire subito, e dopo esserci liberati dall'intreccio di catene riusciamo a lasciare Fiscardo fortunatamente senza fare danni. Una bella veleggiata ci accompagna fino al canale di Levkas. Finito il canale entriamo in marina e ci facciamo assegnare un posto. Domani riposo, giro nel graziosissimo paese e un po' di manutenzione alla barca. Infatti volevo cambiare olio al motere prima di tornare in Italia. Approccio a Fiscardo a nord est di CefaloniaPonte girevole che apre il passaggio alle imbarcazioni
11 Agosto

Lakka - Paxos

Volevamo passare il ponte di Levkas alle 9 del mattino. C'è un ponte che collega la terraferma e l'isola di Levkas. Il ponte è girevole e si apre ogni ora per dieci minuti per far passare le barche in attesa. Bisogna stare attenti andando verso nord, il percorso è segnalato da boe. Fuori dalle boe vi sono secche e scogli. Vogliamo raggiungere la baia di Lakka sull'isola di Paxos. Paxos è un'isola verdissima, vi sono molti uliveti e l'olio di Paxos, dicono che sia il migliore della Grecia. Molti ritengono che Paxos sia la più bella isola del mediterraneo. Io non sono completamente d'accordo.... ho tante altre isole nel cuore. La baia Lakka ha un fondo sabbioso con fondale costante a 3 metri che dona all'acqua un colore smeraldo. E' protetto da tutte le direzioni, eccezione da nord-est. Da questa direzione i venti qui sono sconosciuti. In serata ho contato sessanta barche in baia! Prima di cena facciamo una passeggiata verso la punta est della baia che si alza di circa 150 metri, dove si trova il fanale rosso. Non sto a descrivere la visuale da lassù. Ingresso alla baia Lakka a nord di PaxosLakka vista dal sentiero che porta al fanale rossoTramonto sulla Baia LakkaIl gennaker di Iside. Uno spettacolo
13-14-15 Agosto

Mourtos (isola Sivota)

Non riesco a spiegarmi come siamo potuti partire da Lakka. Nel percorso verso nord costeggiamo Corfù alla ricerca di un'area di ancoraggio dove tuffarci nuovamente in acque limpide e trasparenti. Occorre stare attenti alla punta Levkimmis che si prolunga a lungo sotto il livello del mare. Subito dopo c'è un'area di ancoraggio dove poter fare un bagno rinfrescante. Dopo pranzo decidiamo di raggiungere Mourtos sulla terra ferma esattamente di fronte. A noi non ci attrae tanto il paesino Mourtos con il suo porto, quanto le tre isolette verdi antistanti. Sivota, Nikolaos e Mavros Notos. Splendide isolette verdi con numerose spiaggette così poco frequentate anche ad agosto che sembrano spiaggette private. E' tra queste isolette che troveremo un ancoraggio silenzioso e sicuro. Ammettiamolo di giorno qualche tender o barcone si sente, ma di notte il silenzio è assordante. Al buio si possono vedere le stelle e il tramonto prevede uno scenario con un pallone rosso che affonda nel mare. Tra queste isolette a nuoto o con il tender andremo a scrutare i fondali. Ho scelto un ancoraggio vicino a Mourtos, in modo che la sera si potesse scendere a terra per fare cambusa, cercare una taverna e caricare la tanica d'acqua per riempire il serbatoio. Gara di canoe a Mourtos
16-17-18-19 Agosto

Fanò, Otranto, Brindisi

Othoni è nota anche come Fanò. E' l'isola della Grecia più vicina all'Italia. A sud si trova la baia Ammos. Siamo partiti da Mourtos con vento calmo proveniente da est. Ciò ha reso possibile sfruttare le vele per fare strada.
Oggi inizia il trasferimento in Italia. In questi casi, in barca a vela occorre sfruttare tutte le risorse possibili per fare più strada e quando il vento è debole occorre accendere il motore. Passato il faro sull'isolotto Pedristerai all'uscita di Corfù, il vento diventa teso e viene da ovest, quasi di fronte. Per arrivare a Fanò riusciamo con fatica a sfruttare la randa con un'andatura di bolina streta. Nella baia vi sono tante barche, ma riusciamo lo stesso ad ancorare molto bene in una posizione sicura. Il vento è talmente forte che ci fa rinunciare a scendere a terra con il tender. Quindi cena in barca questa sera.
Il giorno dopo vogliamo raggiungere Otranto, che dista poco più di 45 miglia. L'impresa ci riesce grazie al vento che ripiega più verso nord, ciò ci permette di sfruttare le vele e di avanzare con una discreta velocità di 4/5 nodi. Otranto è una cittadina bellissima con una lunga storia alle spalle per le crociate e per le invasioni subite. Nei vicoli stretti c'è da perdersi tra trattorie tipiche e negozi di prodotti locali ed artigianali.
Riusciamo a sistemare la barca 'a pacchetto' e cioè affiancata ad un'altra. I nostri vicini sono dei simpatici ma strani austriaci con la pretesa di essere capiti parlando tedesco! Nella notte un'onda entra nel porto e ciò mi sveglia molto presto. Alle sei del mattino molliamo le cime di ormeggio e puntiamo alla prossima destinazione: il marina di Brindisi.
Il marina di Brindisi è grande, sicura e molto tranquilla. Ci permetterà di riposare, fare qualche pulizia, cambusa e, molto importante, fare un giro turistico per Brindisi. Io ci ero stato nel 2010 per diversi mesi e quindi la conoscevo. Teresa invece ha potuto conoscere una città che se pur meno blasonata (e direi anche meno importante da un punto di vista archeologico architettonico) di Lecce offre molti angoli e monumenti di indubbia bellezza, come la scalinata Virgilio con le colonne romane che indicano la fine della via Appia e la Loggia del palazzo Balsamo ecc. Per chi si trova in marina non è da perdere una passeggiata sulla diga di Punta Riso. Salire sul muro in alto e camminare guardando dall'alto le scogliere e il mare infinito vale da sola una sosta a Brindisi.
Gli strumenti indicano condizioni critiche di ventoFaro sull'isolotto Pedristerai all'ingresso di CorfùCastello di Sant'Andrea prima di entrare in Marina di BrindisiVista del marina di BrindisiIl centro di Brindisi visto dal monumento ai marinaiTeresa seduta sulla scalinata di VirgilioLa tipica birra con stuzzichini di Betty (Brindisi)
19-20 Agosto

Trani

Mi sveglio presto per partire da Brindisi verso Trani. La distanza è notevole per farla in giornata: 80 miglia. Alle quattro siamo già fuori dal porto. Come al solito la mattina il vento è debole e viene da terra per cui riesco ad issare e far portare un poco le vele. La giornata in barca sarà lunga e quindi conviene dedicarci alla pesca. Il mare è pieno di pesci e quindi perchè non filare la lenza con gli ami? Alla fine riesco a portare in barca il pesce per il pranzo!
Ad un tratto vediamo una perturbazione avvicinarsi su Bari e poi salire fino a Trani, dove si fermerà e si scaricherà proprio sopra di noi prima di entrare nel porto. Andando per mare non si riescono ad evitare alcuni incontri con le burrasche.
Ciò ritarderà notevolmente l'arrivo e nel frattempo ci bagnerà di spruzzi d'acqua salata. Alla fine riusciamo ad entrare. Il porto di Trani è semplicemente delizioso. Il centro si sviluppa ad anfiteatro attorno ad esso e la magnifica cattedrale impone la sua maestosa presenza. Cenare in una delle tante trattorie che si affacciano sul porto vuol dire godersi anche uno spettacolo indimenticabile. La mattina seguente la dedichiamo alla visita della città. Saliamo sul campanile della cattedrale e andiamo alla ricerca delle bellezze di Trani come ad esempio il castello Svevo e la chiesa di Ognisanti.
Teresa concludera questa crociera partendo con il treno nel pomeriggio proprio da Trani.
Basterà il pescato per condire la pasta oggi?La cattedrale di Trani e in fondo il castello SvevoIl porto di Trani: un balconcino nel centroApproccio a Pilos( baia di Navarino)
21-22-23 Agosto

Rodi

SBT

Le previsioni del tempo davano oggi vento di maestrale in attenuazione. So bene che in Puglia l'attenuazione del maestrale non esiste quindi decido di partire appena giorno da Trani sfruttando quelle ore di calma del mattino. Il golfo di Manfredonia mi ha sempre regalato delle belle veleggiate con vento al traverso. Le onde provenienti da nord però facevano presagire che raggiunto il Gargano il divertimento sarebbe finito. Raggiungo con fatica alle sette di sera il marina di Rodi. Tempo di fare il pieno di gasolio e una cenetta a base di grigliata di pesce e poi a dormire. Domattina partirò presto mi aspettano 110 miglia per raggiungere San Benedetto del Tronto. La navigazione per San Benedetto procede con mare quasi calmo e a motore aiutato dalle vele quando arrivava un po' di vento, vento la cui direzione era sempre buona per la mia rotta ma l'intensità non consentiva di spegnere il motore. Raggiungo alle tre e mezzo del mattino il fanale rosso del porto. Ero emozionato ad entrare con Iside dopo tre anni e mezzo. Iside non voleva entrare, voleva tornare a navigare in Grecia. L'ho convinta promettendole che San Benedetto era solo un transito per noi e che quando si ripartiva la prossima volta non l'avrei mai più riportata qui.