Voi che siete uomini sotto il vento e le vele non regalate terre promesse a chi non le mantiene....
Rimini - Fabrizio De André
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6 Settembre Non bisogna mai pensare che il vento che sentiamo in baia sia anche quello fuori dalla baia. Soprattutto se la baia è protetta da colline alte centinaia di metri. Infatti la situazione faceva sperare un vento da sud ovest, strano per questa terra. Noi dovevamo andare a nord ovest quindi: vento buono. Appeno passato capo Matapan Eolo chiarisce l'equivoco. Si tratta di un vento proveniente da nord ovest e che durantre il giorno tenderà a rinforzare! Il dubbio di tornare a rifugiarmi a Porto Kaio l'ho avuto. Poi ho pensato che si poteva raggiungere Koroni invece di Methoni che dista 33 miglia invece di 43. Fortunatamente fino a pranzo il vento si è mantenuto debole e quindi di strada se ne è fatta. Ma dopo mezzogiorno le cose cambiano. Prima ci fa a andare di bolina a 5 nodi nonostante il mare contro. E dopo, il più dispettoso degli elementi della natura si piazza di fronte e pompa ad oltre 30 nodi. Conclusione, per fare le ultime13 miglia ci son volute 6 ore esattamente quanto per fare le prime 30 miglia. Arriviamo a Methoni alle 7 e ci ancoriamo con vento sempre molto forte ma con le acque finalmente ferme. Il porto di Methoni è aperto completamente a sud est. Ma come dicevo da queste direzioni qui non ci sono problemi. Invece da nord ovest può venire quello che vuole. Il tempo di farsi una doccia e si va in taverna. Nel bar dove prendiamo l'ouzo, vi è anche un modem wireless internet. Ci colleghiamo per leggere le previsioni dei prossimi giorni, che non sembrano male. Per il resto c'è tempo domani. La solitudine di ISIDE in una pace di 30 nodi di vento
7 Settembre La prima cosa di questa mattina, fare rifornimente di gasolio. Non si può risalire verso nord ovest ed uscire dalla Grecia solo a vela. A dire il vero qualche ora di bolina e, sorpresa, anche un traverso e gran lasco l'abbiamo fatto. Ma in genere se non si vuole impiegare settimane per tornare in Italia occorre accendere il motore. Per fare rifornimento torna utile la bicicletta di bordo. Ovunque si trovi un benzinaio io lo raggiungo. Iside d'altra non è molto esigente da questo punto di vista. Due o tre liitri l'ora e un serbatoio da 80 litri. Si riempie anche con qualche tanichetta. Fatta anche la spesa per la cambusa siamo pronti per ritirare l'ancora dal fondo e porre la prua in direzione isole ioniche. Il prossimo ancoraggio potrebbe trovarsi a 110 miglia, sull'isola Itaca. Dopo poche ore ecco la prima perturbazione: vento a 35 nodi che cambia direzione come una trottola. In grecia le perturbazioni in mare sono in genere senza precipitazione. Si hanno formazioni nuvolose abbastanza scure che vengono spazzate via da venti violenti in qualche ora. Passata questa abbiamo una piacevole navigazione notturna con luna calante ma quasi piena e spettacolo di fulmini nell'entroterra verso sud. Arrivati verso le quattro all'ingresso del golfo di patrasso trovo la seconda perturbazione. Stesso copione. Nuvolosità intensa con venti forti a ripulire il tutto. Io che faccio il pieno di gasolio a Methoni
8 Settembre Già all'alba il cielo era completamente sereno, il barometro salito di 7 mbar e l'aria più fresca annunciano la giornata tersa e splendente. Alle 11 siamo ancorati nella baia Vathi di Itaca dopo aver fatto anche il rifornimento di acqua. Il seguito della giornata è solo riposo. Non mi va di preparare pranzo in barca. Sono talmete stanco che non riesco nemmeno a dormire. Si va quindi sia a pranzo che a cena fuori. Nel pomeriggio bucato e riposo. Andrea va a fare da solo il suo giro di perlustrazione che lo portano in baiette splendide dove è piacevole fare il bagno. Itaca vista da n punto di vista panoramico
9 Settembre La mattina dopo una sveglia comoda, che per me sono comunque le 6, si parte alla volta di Levkas. Ho pensato di fermarmi nel marina di Levkas perchè la barca è completamente ricoperta di sale e ha bisogno di un tubo di acqua per almeno un paio di ore. Nel pomeriggio si fa un giro nel paese di Levkas. Carino, con un'isola pedonale piena di negozi di ogni genere. Questa sera pizza. Al ritorno in marina dove si trova Iside c'è un silenzio assordante. La barca sembra collegata rigidamente al suolo tanto sta ferma. Dopo che ci siamo goduti quel silenzio di rara intensità la cabina ci aspetta per un'altra rilassante dormita.
10 Settembre L'apertura del ponte, che collega Levkas alla terraferma, viene effettuata prima dell'alba solo a chiamata. Durante il giorno viene aperto dieci minuto ogni ora. Questa mattina vento completamente assente. La prima apertura del ponte sarà alle otto, ed è quella che voglio sfruttare. Passato il ponte ci aspettano ancora 37 miglia per raggiungere il bellissimo ancoraggio di Lakka sull'isola di Paxos. In genere è sempre affollato e anche questa volta siamo in parecchie barche. Nel frattempo si alza un vento da nord est che porta anche una piccola onda nella baia che è ben ridossata da tutte le altre direzioni. Il fondo è sabbioso buon tenitore ed il fondale è basso. E' sufficiente qualche metro in più di catena e si dormirà tranquilli anche se la barca si muoverà un po'. Una passeggiata con Andrea nel pittoresco paesino e una salita per godere dello spendido panorama, e per finire la cena presso la taverna Noisos, la più antica del villaggio, e la più affollata, visto che si mangia anche bene. Il ritorno in barca con il tender con i soli remi è un modo per digere visto che è da fare controvento.
11 Settembre Oggi raggiungiamo Igoumenitsa, dista 17 miglia da Lakka. Igoumenitsa non ha niente di piacevole, è solo il porto, caotico come ttti i porti commerciali, che è stato sviluppato per collegare l'oriente con l'Italia. Infatti è qui che effettuerò il cambio equipaggio. Andrea partira a mezzanotte con il traghetto diretto a Bari, il SuperFast. Sempre con il SuperFast ma questa volta da Ancona arriverà domattina Nazzareno, con il quale completerò il ritorno a San Benedetto. La giornata passa a fare rifornimenti di gasolio, acqua e cambusa per i prossimi giorni.
Igoumenitsa non ha strutture per gli yacht. Si ormeggia come si può nel vecchio porto, tipicamente all'inglese. I rifornimenti vanno fatti all'interno della cittadina. Dopo cena la lunga camminata verso il porto nuovo per accompagnare il figliolo che mi lascia.
12/13 Settembre Nazzareno arriva alle 6.30 al porto nuovo dove l'aspetto che è ancora buio. Una volta raggiunto la barca, propongo di partire immediatamente. L'idea è quella di tentare di raggiungere il Montenegro, e più precisamente le Bocche di Cattaro, all'indomani sera. Si tratta di un tratto di oltre duecento miglia. Se si confermeranno le previsioni sul vento e cioè venti deboli dai quadranti meridionali, con l'aiuto del motore non dovrebbe essere un problema.
Tranne che per un paio d'ore nelle vicinanze della baia di Valona, dove il vento veniva forte esattamente di fronte, il tutto è andato secondo previsioni. Il vento durante la notte ci ha spinto anche più del previsto. Infatti eravamo a Zelenica per fare le pratiche di dogana già alle cinque del pomeriggio. In seguito ci facciamo una bella navigazione in quello che è senz'altro uno dei bei fiordi del mediterraneo. Tutto contornato da montagne verdi e piccoli paesini caratteristici. Peccato che l'acqua non è molto pulita. Troviamo ormeggio nella banchina di Perast. Uno delle località senz'altro da visitare.
14/15 Settembre Alle quattro del mattino inizia a piovere e grandinare. Non smetterà prima delle due del pomeriggio quando decideremo di partire per San Benedetto. Concludiamo la navigazione fino a Kotor dove scendiamo per fare un giro nel grazioso centro. Facciamo cambusa e gasolio. Tutto sotto una pioggia che non accenna a fiinire. Decidiamo di partire anche per il fatto che veniamo informati di un maestrale forte che avrebbe picchiato lungo tutto l'adriatico a partire da mercoledi 16. Visto che fino ad allora vi sarà scirocco e ostro, senza indugio puntiamo la prua verso ENE e cioè verso casa. Si tratta di un tratto di navigazione lunghina e cioè 215 miglia. Ma siamo in due ci alterneremo nella vedetta notturna e quindi senza difficoiltà raggiungeremo il porto di San Benedetto del Tronto alle 23 del giorno successivo andando a vela e motore con vento che a tratti si riposava e a tratti aiutava a spingerci.