Il mare non è amico dell’uomo ma complice della sua inquietudine.
Joseph Conrad
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30 Marzo
Sciolti gli ormeggi e finalmente in mare. Dovevamo partire ieri, ma il forte scirocco ce l'ha impedito. Oggi il vento non sa ancora cosa fare: se venire da levante o se vuole diventare un libeccio. Vedremo.
Il vento debole variabile dai quadranti settentrionali ci spinge. Purtroppo non è sufficiente a farci navigare con la velocità necessaria. Siamo quindi costretti ad accendere il motore anche se a basso numero di giri per avere la velocità di 6 nodi. Un'onda lunga, dovuta al vento dei giorni scorsi è rimasta, ma non ci frena più di tanto. Abbiamo gustato i cornetti preparati dalla nostra amica Teresa per concludere la colazione iniziata a terra.
I primi delfini hanno fatto vere acrobazie al largo di Pescara, dove siamo giunti all'ora di pranzo. Il pomeriggio trascorre piacevolmente tra vari riposini chi nel pozzetto chi nel quadrato interrotti solo da un buon tè. La cena viene servita all'interno visto le temperature ancora fresche e il buio che si avvicina verso le otto. Dopo il Matusalem (ottimo rum) portato da Nazareno, concordiamo i turni di vedetta da fare durante la notte. Il primo lo faccio io fino a mezzanotte. Il cielo è ancora sereno e la volta stellare è splendida, diversa da quella solitamente osservata d'estate: le stelle sembrano più luminose e più grandi nonostante il quarto di luna crescente. Ci avviciniamo alle isole tremiti che le lasceremo a dritta ad un paio di miglia. Lasciato a poppa le isole il cielo si copre, l'umidità aumenta e ci troviamo avvolti in una foschia che indubbiamente ha il suo fascino ma comporta maggiore attenzione per chi sta di vedetta.
31 Marzo
La mattina si presenta uggiosa e piovosa. Fortunatamente siamo a circa 20 miglia da Trani, la nostra prima tappa. Nel golfo di Manfredonia inizia la formazione di una foschia sempre più densa. L'atmosfera è quella dei mari del nord. L'avvicinamento al porto è veloce e senza pericolo grazie al Gps cartografico di bordo. Proviamo solo ad immaginare una manovra del genere quando questi strumenti non esistevano. L'immagine di Trani avvolta dalla foschia è veramente suggestiva. Una volta ormeggiati al pontile ed espletate le pratiche con la darsena comunale è ora di pensare al pranzo. Ci prepariamo una buona carbonara?
Il tutto sappiamo poi come finisce: la pennichella post prandiale.
Dopo la passeggiatina nella graziosissima citta di Trani ci scegliamo un buon posto dove fare cena. L'osteria dei Platani poco dietro il porto è un posto senz'altro da consigliare. Con la gentilezza straordinaria di tutti i Tranesi, preparano un ottimo pesce come il nostro rombo al forno. La stanchezza ci trascina poi dopo immediatamente in cabina.

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1 Aprile La mattina ci regala un cielo sereno e un vento debole di 10 nodi con direzione non proprio gradita: La natura è quasi sempre bella, ma raramente buona! Speriamo che giri un po' più verso sud, ci permetterebbe un'andatura di bolina. Rotta verso Corfù che impone il passaggio davanti al porto di Brindisi. Ci fermeremo ? Lo decideremo durante il giorno. Il vento gira quel tanto verso sud da far iniziare a portare la randa. Con questo aiutino e il fido Volvo Penta riusciamo a raggiungere Brindisi alle ore 20. Il tempo è rimasto discreto tutto il giorno regalandoci un tiepido sole. Decidiamo di proseguire, anche perchè il porto di Brindisi, per quanto importante non offre niente di piacevole. Per cena fave comprate a Trani, pane, olio e pecorino. Il primo turno dalle 10 a mezzanotte tocca a me. Fuori la temperatura è quasi gradevole, la barca è asciutta, segno di scarsa umidità. Il cielo è limpido e regala la meravigliosa vista di milioni (ma che dico, miliardi) di stelle.
2 Aprile La giornata è decisamente solare, l'anemometro indica vento reale tra i 20 e 25 nodi! E' la Grecia che è uscita nel canale di Otranto ad accoglierci.
Fatemi fare una piccola riflessione. Stando in barca in queste condizioni, bisogna fare acrobazie per non fare casini. Caffè sul pagliolato, pasta sul tavolo, vino sul divano e il resto potete immaginarlo. La domanda che si fanno tutti i marinai in questi casi è: "Ma chi me lo ha fatto fare. Non si stà meglio in un albergo a due stelle?" Poi si esce fuori in pozzetto e ci si mette a contemplare i'immensità del mare con le sue infinite onde, tutte diverse ma create dallo stesso vento, la linea di orizzonte, nitida, separa il mare dal cielo. Sono emozioni che commuovono e vi garantisco, non me le dà nemmeno un Hotel a 5 stelle super nel posto più bello della terra. In un batter d'occhio diventano insignificanti tutti i problemi del mondo.
3 Aprile
Siamo arrivati ieri sera a Gouvia Marina. Centinaia di barche a vela, la gran parte tutte di società di charter. Poche decine sono occupati da quelli che io chiamo 'pensionati del mare'. Tedeschi, francesi e soprattutto inglesi, per lo più anziani, che vivono in barca quasi tutto l'anno. I mari della grecia, lo Ionio e l'Egeo offrono loro un clima decisamente più mite. L'obiettivo di questa giornata era soprattutto risolvere il mio problema di collegamento ad internet. Non solo per vedere le previsioni del tempo, per leggere le brutte notizie che vengono dall'Italia e per aggiornare il nostro giornale. A me serve Internet anche per fare il mio lavoro. Anche in Grecia quando si entra in contatto con leggi e controleggi la burocrazia può rendere difficile la vita. In pratica se uno vuole un abbonamento di tipo a contratto occorre il codice fiscale greco. Io e Alberto siamo andati anche all'ufficio imposte di Corfù (non vi dico che esperienza) per ottenerne uno. Ma ci hanno detto che occorre essere residenti qui o in alternativa avere un residente qui che ci desse domicilio! Fortuna che ogni operatore a seconda del negozio offre soluzioni diverse. In un negozio Vodafone mi dava la chiavetta solo se facevo un contratto. Un negozio Wind offriva la chiavetta con formula ricaricabile e non mi chiedeva nemmeno un documento. Conclusione: occorre insistere finchè non si trova quello che si cerca. E così alla fine ho risolto. Il collegamneto non è così veloce come quello proposto in Italia ultimamente ma è sicuramente accettabile. Quindi fatti i rifornimenti necessari siamo pronti per andare per baie e porticcioli. Anche perchè, è questa la Grecia che mi piace e non le marine come quella di Guvia. Il mio consiglio? Fermatevi solo se necessario. Non solo sembrano dei campeggi ma per una barchetta come la mia (9.85 mt f.t.) 43 euro al giorno in Aprile.
Potete immaginarvi cosa eravamo noi tre con gli scooter scorazzando dalla marina di Guvia a Kerkira (capoluogo di Corfù)? E' meglio non farle vedere certe cose!

4 Aprile
La navigazione verso Paxos procede sostanzialmente in assenza di vento e quindi con motore. Incontriamo i soliti caicchi greci intenti a pescare.
Cito testualmente la guida "Magico Egeo" di Alfredo Giacon: "Da molti viaggiatori Paxos è considerata una delle isole più belle del Mediterranero". Io ne conosco pochissime e spero di fare in tempo con l'aiuto di Iside a vederne tante. Concordo sul fatto che Paxos sia molto bella. Ha almeno tre ancoraggi con relativi porticcioli ridossati e bellissimi. Sono stato anni fa a Lakka e per la seconda volta dopo un anno ci fermiamo a Porto Gaios. Certo arrivare a Porto Gaios ad Aprile è tutta un'altra cosa rispetto a fine Giugno. L'anno scorso riuscimmo a trovare a stento un posto usando come corpo morto la nostra ancora e sgomitando con i nostri vicini. Oggi c'erano pochissime barche, una pace rilassante. Ci siamo messi comodamente ormeggiati all'inglese e abbiamo preparato il pranzo. Dopo pranzo: pomeriggio a disposizione. Chi a dormire chi a fare una camminata, chi a prendere il sole. Mi sono fatto un giro all'interno dell'isola raggiungendo la sponda opposta. L'isola è ricoperta di uliveti, infatti l'olio di Paxos è molto famoso. Alcune immagini qui a fianco mostrano la natura rigogliosa di quest'isola. In questa stagione che per la Grecia possiamo definire primavera avanzata, i colori sono veramente vivi e intensi. Il caldo comincia a farsi sentire e non credo di resistere a lungo senza fare il mio primo bagno. Anche il maestrale si fa vivo nel pomeriggio. Questo fa ben sperare per domani: pulirà il cielo e ci permetterà di andare a vela? Domani attraverseremo il canale di Levkas e poi ci cercheremo un'altro incantevole ancoraggio.


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5 Aprile
Il tempo non è molto bello oggi. Quasi tutto il giorno è rimansto coperto, solo nel pomeriggio il sole è riuscito finalmente a farsi vedere. Come al solito si parte presto la mattina: appena giorno. Il ponte sul canale di Levkas apre ad ogni ora per 10 minuti. Occorre prevedere bene l'arrivo all'ingresso del canale per evitare di dover fermarsi all'ancora per aspettare l'apertura. Siamo riusciti a passarre con l'apertura delle 13 aspettando non più di 5 minuti avvicinandoci semplicemente lentamente al ponte. Il tempo di preparare un buon primo e siamo già in vista della banchina di Nidri che si trova all'ingresso della magnifica baia di Vlikho che si allunga per un paio di miglia in uno scenario veramente ammirevole. Di fronte alla baia si trovano piccole isole completamente ricoperte di verde, tra cui la famosissima Skorpios di proprietà degli Onassis. Il centro abitato di Nidri è abbastanza squallido: è costruito tutto attorno a un ammasso di bar e taverne moderne che d'estate è preso d'assalto dalla moltitudine di vacanzieri. Io mi sono fatto una lunga pedalata solitaria girando tutto attorno la baia. In questi luoighi ci sono dei momenti di tale silenzio che ti chiedi se veramente li stai vivendo. Tornato alla barca con dei biscotti per il tè comprati lungo il ritorno ho trovato Nazareno con gli occhi innamorati per una barca; un Nauticat 52 piedi tenuto benissimo da una coppia di inglesi con quattro figli a bordo che hanno girato il mondo per circa venti anni e adesso se la vendono. E' accessoriata di tutto e ha un prezzo interessante. E' inutile dire che il resto della serata l'abbiamo passata parlando di Jazzmin. Domani è un'altro giorno e arriveremo a Sami (Cefalonia) dove Nazareno ci lascerà con il suo sogno nel cassetto.

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6 Aprile Anche oggi il sole si è fatto desiderare. Finora non ha mai piovuto però le giornate non sono limpide, sono sempre coperte, almeno in parte. In queste condizioni quando la barca è in navigazione occorre mettersi una cerata perchè il vento è fresco. Il tratto di mare solcato oggi è pieno di fascino e di richiami storici. Si percorre il canale di Itaca e si ha a destra l'isola di Cefalonia con i suoi passati della seconda guerra mondiale è a sinistra Itaca, patria del primo grande navigatore: Ulisse. Almeno così vuole la mitologia. Una grande sensazione di ammirazione mi prende nel pensare ad Ulisse e anche una grande voglia di imitarlo!
Nel frattempo si alza anche un po' di maestrale che ci spinge verso sud est. Maestrale che rinforza fino a 25 nodi proprio al momento di entrare nel porto di Sami. Il bacino interno del porto è piccolo e d'estate sicuramente è difficile trovare un punto dove ormeggiare. Oggi invece troviamo all'interno una unica imbarcazione: un catamarano, per cui il porto è tutto nostro e possiamo sceglere. Il pomeriggio lo trascorriamo con il solito riposino, rimboccando il serbatoio di gasolio e comprando le poche cose che ci servono. Non siamo riusciti a fare il pieno dell'acqua ma siccome c'è ancora metà serbatoio possiamo tranquillamente rimandare a domani. Domani raggiungiamo l'ultima isola ionica della nostro trasferimento: Zante. Poi la prima fermata sarà sul Peloponneso.
7 Aprile
La cosa più triste a bordo di Iside oggi? Ci ha lasciato Ze. Siamo ancora molto tristi quando la sera cerchiamo una tavernetta dove mangiare qualcosa. E' dovuto tornare a San Benedetto per cose urgenti. E' stato un grande onore per Iside e il suo comandante averlo ospitato. La cosa più bella di oggi? Finalmente abbiamo potuto vedere i colori della Grecia: il cielo azzurro intenso e il mare blu. Un bel sole tutto il giorno con deboli venti dal nord. Una volta arrivati a Zante, Alberto addiruttura si è messo ed è rimasto per un bel po' in costume (le foto ve le risparmio). Ci siamo fatti la doccia in coperta con l'acqua scaldata dal sole!
Non me l'aspettavo, Zante è una vera cittadina. Si trova di tutto. Ho potuto comprare una nuova macchinetta fotografica, la vecchia mi si era rotta.
E' inutile dire che le notizie che giungono dall'Italia ci mettono tanta angoscia e qualche preoccupazione: a quanto pare le scosse si sentono in tutto il centro Italia. Molta gente qui ci chiede notizie sul terremoto. Proprio questo terremoto non ci voleva! Quando si hanno più di 200 morti devessere un disastro spaventoso.
8 Aprile Oggi è di nuovo una giornata limpida. Il cielo è, come lo chiamo io, azzurro greco. Il mare non ne parliamo.
Abbiamo visto un numeroso gruppo di delfini divertirsi. Quando li vedo uscire completamente fuori dall'acqua esibendosi in salti acrobatici, mi fanno morire. Sono molto divertenti.
La navigazione di oggi era breve: solo 22 miglia per raggiungere, da Zante, il porto di Katacolon sul Peloponneso dove, come si vede nella foto, ci siamo ormeggiati all'inglese. Dietro di noi la nave da crociera Costa Fortuna. Il paese di Katacolon è strano. In pratica all'arrivo delle navi crociera aprono tutti i negozi di 'paccottiglie' e tutti i bar, e migliaia di persone invadono il paese. Prima ancora di partire la nave, il paese diventa deserto (letteralmente non c'è più un'anima viva) con i negozi tutti chiusi! Molti dei croceristi vanno in pullman turistici a visitare Olimpia. E' per questo che si fermano le navi crociera. Questa sera decidiamo di cenare in barca e di andare a dormire presto. Domani ci aspetta la tratta più lunga da quando siamo in Grecia: circa 50 miglia, e dobbiamo partire molto presto se vogliamo goderci un minimo di Pilos, un bellissimo posto sulla baia di Navarino.
9 Aprile E' inutile che sto sempre a scrivere: "tempo bello, cielo blu, mare stupendo". Qui tutti i giorni è così. Oggi ad esempio è una bellissima giornata dinuovo. Siamo partiti con il buio da Katacolon e siamo arrivati alle 4 del pomeriggio a Pilos. Bella navigazione aiutati dal vento che si divertiva a girare un po a destra un po' a sinistra.
Da oggi inizia la GRECIA che volevo vedere. Scendendo lungo il peloponneso occidentale si incontrano delle belle località che hanno fascino e soprattutto non sono stravolte dal turismo, coste integre senza l'odiosa cementifazione. Sembrano luoghi di altri tempi. Di particolare importanza oggi da vedere è la baia di Navarino e il suo piccolo centro Pilos. Questa baia è stato il luogo dell'ultima battaglia decisiva per la liberazione della Grecia dall'occupazione turca. I Francesi che facevano parte dell'alleanza greca, fondarono Pilos. Infatti dicono che girando si respiri un po' l'aria della Francia del sud.
Questa sera la cena la facciamo in barca. Voglio provare il Cobb grill, magari con della carne. Domani arrivo a Kalamata. Ma non senza qualche fermata per vedere dei posti che da questo inverno sognavo!
Le foto sono dall'alto a sinistra in basso a destra:
Baietta sull'isola di Proti.
Iside ormeggiata nella marina di Pilos.
Pilos visto all'arrivo dal mare.
Castello veneziano - Pilos.
Ingresso alla baia Navarino.
10 Aprile
La partenza da Pilos è avvenuta alle prime luci dell'alba, con mare calmo e senza vento. Il vento si è fatto vivo più tardi nel golfo di Messene, proveniva da sud e quindi ci spingeva comodamente, rinforzava man mano che ci avvicinavamo a Kalamata...raggiungendo come al solito, il culmine proprio durante l'ormeggio!
Il tratto di mare percorso oggi è lungo circa 40 miglia e tocca luoghi molto interessanti, sia da un punto di vista storico culturale sia da un punto di vista paesaggistico. Nella descrizione delle foto riassumo qualche notizia.
Man mano che si avvicina mezzogiorno il sole scalda (anche perchè il vento viene a poppa e quindi non lo sentiamo molto), quindi ci mettiamo in pantaloncini per prendere un po' di sole e stare più freschi. Verso le tre raggiungiamo la marina di Kalamata. Data la stagione non c'è nessuno ad aspettare e quindi ci avviciniamo provvisoriamente ad un pezzo di pontile libero. Negli uffici ci accoglie una gentile segretaria che ci fa da interprete con l'ormeggiatorie di turno. Guardando la piantina del marina avevo già scelto il posto: a me serve un posto che non abbia i venti prevalenti al traverso, altrimenti è difficile entrare e uscire da soli. La banchina A a ridosso del frangiflutti alto 3 metri mi sembrava quello migliore. Arriverà qualche spruzzo ma non entra risacca. Parlando poi con un Italiano di Pescara che ha passato quì già tre inverni e che si trova bene ci ha poi detto che purtroppo un po' di risacca c'è dappertutto nella marina. In conclusione inizialmente la banchina A era tutta al completo, ma dopo la mia promessa, da marinaio ovviamente, di prolungare di un anno l'ormeggio, con qualche risata mi hanno trovato il posto che volevo ed è quello che si vede nelle foto. Speriamo di aver scelto bene.
Le foto sono dall'alto a sinistra in basso a destra:
Methoni con all'estrema sinistra la torre turca.
Baia Porto Longo sull'isola della Sapenza: il mio sogno dell'inverno scorso.
Punta Akritas, inizia il golfo di Messene.
Koroni, si intravede il castello veneziano.
Le montagne dietro al golfo di Messene a destra di Kalamata.
Kalamata vista da largo.
Iside al suo ormeggio nella marina di Kalamata.
Iside al suo ormeggio nella marina di Kalamata vista di poppa.
12 Aprile Buona Pasqua a tutti coloro che mi seguono.
Oggi qui in marina alcuni vagabondi del mare hanno organizzato un BBQ al quale siamo stati invitati. Non si sapeva con che lingua conversare. Il mio trilinguismo italiano/inglese/tedesco era quasi insufficiente! C'era gente Olandese, canadese, tedesca, francese e spagnola. Molto simpatici la coppia spagnola. Mi hanno detto: "A un certo punto abbiamo fatto due conti, ci bastava e abbiamo chiuso tutto e siamo partiti".
Di per se forse non ha importanza per dove. Ma è il partire che è in grado ogni volta di rinnovarci. Non sarà per tutti ma a me fa questo effetto. Auguro a tutti di trovare qualcosa che dia un qualche senso a questa strana cosa che chiamano vita. Io non ho trovato ancora molto ma cerco. Basta con i pensieri poetici, passiamo alle cose pratiche.
Qui in marina ci sono una serie di reti wireless. Quella della Marina che è a pagamento (ci vuole username e password) e il segnale è ottimo ma non so quanto costa, le altre come quella che sto usando, in barca il segnale è appena sufficiente. Questa che sto usando è la rete wireless dello yachting caffè (il bar del marina). Comunque la velocità è molto buona.
Invece l’abbonamento con la scheda PCMCIA di Wind che ho comprato a Kerkira non è gran che. La copertura in Grecia è a chiazze e anche dove c’è, spesso sparisce la possibilità di collegarsi. La velocità anche dove si trova copertura 3G è mediocre non parliamo di dove il segnale è solo GPRS.
Conclusioni.
Se rimango in marina, è come a casa per quanto riguarda Internet.
Se si va per baie e porticcioli alla scoperta della Grecia, internet non permette assolutamente di lavorare.
Per cui dovrò ripensare a tutto il programma dei miei trasferimenti in Grecia e miei obiettivi di navigazione: Saranno più frequenti e per piccoli periodi (max. 10gg) cercando di raggiungere un posto per volta. In quei giorni pensare poco al lavoro e nei miei periodi a casa dargli a capofitto!
Vedremo.
Mi hanno raccontato che l'inverno passato ci sono state delle vere tempeste qui nel golfo che hanno provocato anche diversi danni in marina. Tutti mi hanno consigliato di mettere a terra la barca nei mesi invernali perchè in acqua non è molto sicura. Indubbiamente dovrò riflettere cosa fare quest'autunno.
13 Aprile Oggi si torna a casa e quindi il giornale di bordo viene sospeso!
Sveglia la mattina alle 6, ma io già dalle 5 sto in cabina sveglio: un nodo alla gola non mi fa più dormire. Il pullman per Patrasso parte alle 8.30. La stazione dei pullman è lontana, chiameremo un taxi per farci portare. Dovrò fare le ultime cose: chiudere il gas, gli oblò, le prese a mare, chiudere con i lucchetti i gavoni. Lascerò per ultimo la barca. Sistemerò la passerella e poi salterò a terra passando sulla barca del mio vicino. Un saluto a Iside: "Ci rivedremo presto". Spunta qualche lacrima. Molta gente che va per mare a questo punto mi capisce. Il legame con la propria barca è qualcosa di particolare: è quella cosa alla quale teniamo di più.
Il pullman costeggia a una distanza di pochi chilometri la costa occidentale del Peloponneso. Non mi aspettavo una vegetazione cosi verde. La parte da leone la fanno gli ulivi, ma non mancano pinete, macchie mediterranee e coltivazioni di ogni genere compreso parecchie vigne. Attraversiamo piccoli centri i cui nomi mi sono noti: Pyrgos, Kyparissia, una freccia manda per Olimpia. Verso il centro del Peloponneso si ergono catene montuose alte oltre duemila metri. Il pullman ad un tratto sbuca sul golfo di Patrasso. Quando scendiamo chiedo in biglitteria l'orario di partenza per Kalamata nel pomeriggio. Mi rispondono alle 16. Non per tornare indietro oggi stesso!! ma se torno con il traghetto so a che ora parte il pullman. Il traghetto per Bari parte alle 18. Dal traghetto saluto il castello di Patrasso e la vicina marina, che mi ha già ospitato con Iside. Facendo una passeggiata nel Marina prima di salire a bordo del traghetto, vedo una barca il cui nome è Osiride. Che segno sarà?
A presto magica Grecia.