Il mare non è amico dell’uomo ma complice della sua inquietudine.
Joseph Conrad
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14 Maggio Finalmente (non poteva cominciare con una parola diversa questa pagina) si parte. Ore 3 del mattino passa il pullman a Colli del Tronto che porta a Roma. L'aereo parte alle 11 da Fiumicino. Arriviamo comodamente in tempo per il check in. Anzi fin troppo in tempo. Al momento di imbarco ci comunicano che per causa di uno sciopero dei controllori di volo di Atene (sono come gli italiani) l'aereo sarebbe partito con due ore di ritardo. Siamo atterrati ad Atene alle 3 e mezza. La temperatura ad Atene è già estiva! Il tassista, molto gentile, ha provato a fare una corsa per farci prendere il pullman delle 16.30 per Kalamata, ma invano perchè l'abbiamo perso per 5 minuti! Prenderemo quello delle 17.30. Il tassista quando ha saputo che eravamo italiani con un sorriso ci chiede "Ma quante se ne fà Berlusconi..." Che vergogna per noi italiani andare in giro adesso. I motivi della separazione dalla moglie hanno fatto il giro del mondo. Prima eravamo invidiati per Del Piero adesso facciamo ridere per il nostro, purtroppo, ridicolo quaquaraqua di stato!! Arrivati a Kalamata alle 21.30, un po' stanchi ma affamati, abbiamo prima fatto fuori, in una taverna vicino al marina, un'ottima porzione di Agnello alla griglia (non prima di aver salutato Iside ovviamente) e poi subito in cabina prima che il sonno ci facesse crollare per strada. La foto a fianco si riferisce al pranzo del giorno dopo, all'ombra del tendalino, a bordo di Iside. Io e Marcello a pranzo a bordo di Iside
15 Maggio Sveglia comoda questa mattina: alle 9 stavamo ancora preparando il caffè. Oggi è dedicato a rimpinguare la cambusa e preparare la barca per la partenza di domani. A ridosso del porto commerciale di Kalamata vi sono dei grandi e fornitissimi centri commerciali: c'è da perdersi durante la spesa.
Cerco di prendere solo il necessario.
Uno sguardo alle previsioni. Domani dovrebbe esserci Levante, buono per andare verso sud ma non l'ideale per Porto Kaio, dove intendo fermarmi per la notte. Nella foto sto aggiornando il giornale nella terrazza dello Yachting Cafè del Marina nel quale si può sfruttare una efficiente rete wireless. Nel pomeriggio non può mancare un refrigerante bagno nella spiaggietta quì a fianco, e una doccia calda. L'ultima per una settimana!

16 Maggio Partenza alle ore 6.30 - rotta su Capo Matapan che divide il golfo di Messinia dal goldo di Laconia. La nostra meta è Porto Kaio. La mattina si presenta con qualche nuvola e con un maestrale forza 1-2. Verso le dieci cambia e diventa il previsto levante da più di 20 nodi. Bolina larga e scomoda ma bella colazione con il cielo che diventa sempre più sereno, il mare sempre più blu. Il rumore del motore che lascia il posto al rumore del vento. Sembra si volesse calmare proprio per farmi preparare un buon pranzo, invece no. Mentre si cuoceva la pasta sono dovuto uscire a prendere una mano di terzaroli e riavvolgere il fiocco. In questo modo siamo riusciti a mangiare tranquillamente pur continuando a navigare. I posti sono veramente fuori dal mondo, sembra di essere su un'altro pianeta. Il vento gira un po' più verso sud: cosa fare? Bordo o motore. Il solito dilemma. Fortuna siamo già nelle vicinanze del capo ed è ora di invertire rotta, sfruttando così meglio il vento. L'ingresso nella baia di Porto Kaio è suggestivo. C'è una sola barca di 'pensionati del mare'. Ci ancoriamo vicini. Non poteva mancare il bagno accompagnato dal solito urlo al momento del tuffo nell'acqua fresca, serve anche per verificare lo stato dell'ancora: è tutta immersa nel fondo sabbia-fango-alghe. Su 6 metri ho dato 35 metri di catena. La baia non è protetta da levante e già soffia un 12 nodi. Andiamo a terra con il gommone e ci facciamo cucinare un trancio di una specie di tonno fresco. Il meglio mangiato finora. Torniamo alla barca e nel frattempo i nodi sono diventati 18 e la direzione è nord est! Speriamo bene per la notte. Mentre scrivo questo giornale il rumore del vento fuori sembra una motocicletta in accelerazione. Il faro solitario di Capo Kitries sul golgo di MessiniaMarcello impegnato al timone alle prese con una bolina strettaMare, cielo e terra dei mani - PeloponnesoCapo Matapan (Ak. Tainaro) con il Faro. Luogo di pirati e di battaglie
17 Maggio Volevi 30 nodi all'ancora e di notte? Ed eccoti accontentato! Il rumore del vento fuori e qualche piccola apprensione non mi ha fatto dormire bene questa notte. Ogni tanto accendo l'anemometro che passa piano piano da 24 a 28 a 32 ... Vado a filare il resto di catena rimasta nel gavone. Anche se la baia è profonda alla fine un po' di onde si formano. Per bacco, avevo lasciato il motore attaccato al tender, nel vederlo picchiato dalle onde e sollevato dal vento, ho pensato: "Addio motore!" ma non mi andava di andare a staccarlo in mezzo a quel casino. Invece la mattina era tutto a posto... e ho potuto dormire anche un paio di ore. Caro Mario, hai voluto la Grecia e allora il vento ti accompagnerà quasi tutti e giorni e tutte le notti. La passeggiata fino alla chiesetta in cima alla collina che delimita la baia offre uno spettacolo unico. Lo so qualcuno può pensare che il mare è sempre quello e anche quello greco alla fine è sempre uno simile all'altro e invece a mio parere ogni volta si ripete qualcosa di unico. Sarà lil contatto mare terra, sarà il tempo, ma ogni volta gli occhi e la mente sono stimolati in maniera diversa. Il resto della giornata l'abbiamo passato prendendo il sole, facendo il bagno e facendo zapping con i nostri pensieri, visto che non possiamo farlo con il televisore. La vista dalla finestra della mia camera da bagno!Ingresso della baia Porto KaioIside sta stretta da un sacco di barche a Porto KaioPorto Kaio, sullo sfondo l'abitato che con le luci notturne sembra un presepe
18 Maggio Una delle cose più belle di andare per mare è svegliarsi in una baia contornata da colline che formano uno scenario estremamente rilassante. Alle prime luci dell'alba si ha una sensazione magica quando il vento è appena una brezza e tutto attorno tace. Vorrei svegliarmi sempre in posti del genere. Siamo noi a rompere l'incanto accendendo il motore per salpare l'ancora e partire. La giornata si preannuncia splendida con venti variabili in direzione ed intensità che comunque rimangono sotto forza 3. Rotta verso Githion, per la quale mancano solo venti miglia. Essendo partiti alle 7 si conta di far pranzo a destinazione. Durante la navigazione c'è tempo anche per entrare nella baia Scutari che il portolano indica come possibile posto di ancoraggio diurno perchè molto piacevole. Infatti lo scenario formato dalla catena montuosa del Poloponneso è proprio da cartollina. Di notte invece da quelle stesse montagne vengono giù raffiche meno piacevoli. Noi non ci fermiamo e usciti dalla baia facciamo rotta sul porticciolo di Githion che ormai dista 8 miglia. Il portolano dice che Githion è a torto poco frequentato dalle barche avela, e sono perfettamente d'accordo. E' uno tra i borghi più belli del Peloponneso tutto costruito su una collina degradante sul mare. Le case tipiche del posto sono affacciate come in un anfiteatro sul golfo di Laconia. Ci siamo messi all'inglese in uno dei pochi posti liberi. Due ragazze in uniforme (giuardia costiera greca) vengono a chiederci di dove siamo e per quanto tempo ci fermeremo a Githion, e poi per invitarci in ufficio a sbrigare le pratiche di rito, e quanto i greci cominciano a scrivere ... poveri noi. Iside ormeggiata all'inglese nel porto di Githion
19 Maggio Questa mattina si parte per visitare il sito archeologico di Mistra. Sono una cinquantina di chilometri da Githion e ci si arriva con due pullman. Il primo che ci porterà a Sparta e il secondo da Sparta a Mistra. Dal pullman si ha la possibilità di vedere la vegetazione di questa parte del Peloponneso che è molto verde e fitta di alberi. La pianta prevalente è l'ulivo. Sparta è un centro agricolo commerciale abbastanza moderno e curato. Mistra è invece un gioiello di architettura bizantina, dichiarato dall'Unesco Patrimonio dell'umanità. La visità del sito richiede però un notevole sforzo fisico perchè come si vede dalle foto è da camminare tutto in salita. Come previsto, il tempo oggi è abbastanza afoso e parzialmente coperto. Il vento proviene da sud e non fa che peggiorare la situazione. Domani si riparte in barca alla volta dell'isola Elafonisos che si trova nella parte meridionale del golfo di Laconia. Paesaggio del Peloponneso visto dal sito archeologico di MistraVista dal basso del sito archeologico di MistraSparta in fondo alla valle
20 Maggio Sulla banchina del porto di Githion ci sono delle prese d'acqua funzionanti e quindi è possibile fare il prezioso pieno. La partenza come al solito all'alba. Un po' si fatica a svegliarsi presto (a dire il vero, io in barca mi sveglio abbastanza presto e quindi non mi pesa) ma le località di mare hanno un colore diverso all'alba e vale la pena osservarle in questi momenti di pace.
Rotta quindi su Elafonisos. Si inizia con il gennaker. Il vento la mattina in Grecia è un po' sonnolento. All'arrivo nelle vicinanze del capo più bizzarro del Mediterraneo i nodi diventano 24 con vento a raffiche. Nessuna paura, dico, nel giro di un paio d'ore si calma. Ma il mio amico e compagno di viaggio Marcello esprime il desiderio di andare via assolutamente: teme il peggio. Allora decido di fare un giro e almeno vedere bene la baia Sarakiniko dove volevo fermarmi: è veramente notevole. La spiaggia e il colore del mare sono famosi per non aver nulla da invidiare a quelli dei Caraibi. Si rimane stupefatti come tutto ciò possa rimanere intatto. Forse è merito del mitico capo Maleas, luogo noto per venti improvvisi e violenti. Molte (si fa per dire) barche a vela si fermano qui in attesa che si creino le condizioni per poterlo doppiare. Per le prime 2 miglia è sufficiente un pezzo di fiocco esposto al vento da NE per fare 6 nodi. Ma dopo, come prevedevo, tutto si calma. Fortuna che dopo un po' arriva un vento forza 4 da SO che ci fa andare con una divertente bolina fin dentro a Porto Kaio. Rientreremo domani sera a Kalamata, così potro venerdi mattina (sabato è chiuso) far sistemare dal velaio un problemino sulla randa. Domani ci fermeremo a pranzo in una bella baia sul golfo di Messinia: Limeni. Tanto ormai non ho problemi a rientrare di notte nella marina di Kalamata.
Da lontano una delle spiaggie di Elafonisos e sullo sfondo il promontorio di Capo Maleas
21 Maggio Partenza da Porto Kaio abbastanza ventilata questa mattina. Un forza 4 è un evento quotidiano da queste parti. A volte quando Eolo non ha sonno, tira avanti a fare le ore piccole! In un attimo siamo a capo Matapan. Il faro è maestoso. A cosa serve un faro? Guida solo la gente di mare nelle notti di navigazione? O sono anche testimoni di tante tragedie? Si accosta verso nord. Puntiamo sulla baia Limeni per fare il bagno e fare pranzo. La baia Limeni sta vicino a quella di Diros dove si trovano le famose grotte preistoriche, secondo qualcuno le più belle del mondo. La baia Limeni ha un punto di ancoraggio sotto un nuovo villaggio maniota. Le case, piccole, sono tutte fatte con una tipica pietra locale. Sul mare si vede anche una taverna. Ripartiamo alle tre del pomeriggio. Un vento si sta rinforzando da sud che ci accompagnera di poppa piena fino all'imbocco della Marina. Marcello è già indaffarato e preso dalla sua nuova creatura: un libro dal titolo "Iside ... e lo spirito di John". Tanti auguri, ma dalle idee che sta mettendo su verrà fuori un bestseller. Baia Limeni sul golfo di Messenia - Peloponneso
22 Maggio L'obiettivo della giornata in marina è quello di fare quelle piccole riparazioni e fare quei rifornimenti che mi permettono la prossima volta di partire la mattina dopo l'arrivo senza perdere una giornata in marina.
Pochi immaginano quante cose occorre fare per avere una barca pronta alla partenza. Prima cosa la piccola riparazione alla randa. In corrispodenza della penna della randa nell'occhiello dove si attacca la drizza si è strappato il nastro che la tiene legata al carrellino che scorre nell'albero. Ho fatto vedere alla velaia che ha un laboratorio qui in marina il problema e mi ha consigliato di farmelo da me e mi ha detto
che lei mi avrebbe dato quanto mi serviva: nastro in kevlar, filo ecc. Visto che ero li mi son fatto dare un po' di antiscivolo (=) da incollare nel gavone dell'ancora. Nell'ultima operazione di ancoraggio ho rischiato le gambe e l'osso sacro con una scivolata dolorosa. In giornata sono riuscito anche a fare il pieno di gasolio: in questa settimana, per tutto il giro, ne ho consumato 40 litri (metà serbatoio).
Non poteva mancare una lavatricie, per le lenzuola, asciugamani e biancheria varia. Nei bagni del marina c'è sia una lavatrice che una asciugatrice, per cui con un paio di gettoni si risolve il problema.
Faro capo Matapan (Tainaro)
23 Maggio Questa mattina volevo informarmi sull'orario di partenza del pullman per Atene: domattina si torna a casa. Vado in bici alla stazione dei pullman distante 6-7 chilometri dal marina. Di fronte alla stazione si trova il vecchio centro stile arabo turco di Kalamata. Mi ha sconvolto il mercato che ha dell'incredibile: centinaia di contadini che portano quello che hanno: polli, galline vive, frutta e verdura di ogni tipo. Occorre fare la fila in processione per passare davanti alle bancarelle. Forse per una questione di prezzo ma molti qui sembrano snobbare i grandi supermercati. Tutte le viuzze del centro sono poi pieni di bazar di ogni tipo. Andando verso il marina si trova il centro moderno, stile mittel europa: isola pedonale, negozi Vodafone, Dolce e Gabbana, Boutique, edicole con giornali da tutto il mondo compreso quelli italiani. Che contrasto. Qui si incontrano oriente e occidente: bazar e vetrine di boutique! Tornato da Iside aiuto il mio vicino tedesco Leo a salire in testa d'albero. E' dall'altra volta che ha un problema con l'anemometro che non riesce a risolvere. Il pomeriggio prosegue con le ultime pulizie e con la preparazione alla partenza di domattina.
Rotta verso NO. Ma dove andrà?