“Pensava sempre al mare come a la mar, come lo chiamano in spagnolo quando lo amano. A volte coloro che l’amano ne parlano male, ma sempre come se parlassero di una donna.”
(Il vecchio e il mare - Ernest Hemingway)


Data

Riassunto

Foto

Samos

1 Giugno - 1 Luglio

Si doveva venire a metà Marzo, poi i voli, tra rinvii e cancellazioni, ci hanno portati al primo giugno. Il Covid è stato ancora molto aggressivo in primavera. Tempo di fare il richiamo vaccinale ed eccomi pronto a partire. La Grecia (ma come tutti gli altri paesi europei) chiede all'arrivo due documenti, il Locator Form e un certificato vaccinale, in alternativa a questo, un test molecolare fatto nelle 72 ore precedenti l'arrivo. Finalmente quindi il 1 giugno si dorme in barca. La barca è in secco a terra da nove mesi. Non l'avevo mai lasciata per così tanto tempo da sola. Prima di tornare in acqua occorre fare una serie di lavori. I lavori alla carena per l'applicazione della nuova antivegetativa la dovrò far fare al personale del marina. Premetto che a me piace il marina di Samos. E' un marina sicuro e ben protetto, offre un'esperienza rilassante e tranquilla. Il motivo è che non fa da base charter e questo le conferisce un fascino particolare. Un discorso diverso mi sento di fare per quanto riguarda lo staff tecnico. Sono approssimativi, cari e, aggiungo, poco gentili. Per la rimozione della vecchia antivegetativa + due mani di verniciatura a rullo grande + lucidatura murate, ci hanno messo circa 10 ore di lavoro, prezzo? 1.000,00 euro e in black! Da questa esperienza ovviamente ne discende che non mi vedranno più. Io intanto ho avuto le altre cose da fare: sostituzione boccola del timone, pulizia dei winch, sostituzione anodi sacrificali, pulizia e verniciatura dell'elica (che ogni volta la faccio venire come nuova). Tra le altre piccole riparazioni ricordo sostituzione rubinetto cucina, base del wc del bagno, e poi, per farmi perdonare della mia assenza, ho regalato ad Iside due belle nuove cime di ormeggio bianche. Il fiocco, ormai longevo, avrebbe bisogno della sostituzione della protezione UV. Ma il velaio mi dice che non è in grado di farlo! Mi propone una cucitura di un nastro su tutta la lunghezza. Non avendo alternative accetto: 280,00 euro. Per meno, la veleria Montefusco di Lecce, otto anni fa sostituì tutta la fascia anti UV. Ho capito, a Samos non vanno fatti i lavori della barca. Il varo ha luogo il 7 giugno con rientro al mio ormeggio C05. Per il momento ho deciso di rinnovare il contratto per un anno. Il prezzo dell'ormeggio, compreso acqua e luce senza limiti è conveniente. I prossimi giorni passeranno vivendo in barca. L'atmosfera per certi aspetti è paradisiaca. Giornate blu terso, vento a sufficienza, che è l'unico a rompere un silenzio rilassante, senza stress. Io ho ancora un po' di lavoro di sviluppo da fare sul mio programma e nei weekend preparo la barca alla prossima crociera. Non rimane altro che aspettare Imma che arriva il 1 Luglio.

Arrivo al MarinaWinch smontati - avevano proprio bisogno di puliziaVaro di Iside - Sempre un momento feliceLuna piena. In fondo la Turchia

Video spiaggetta del Marina

Video dall'ormeggio

Patmos

2 - 5 Luglio

Le previsioni del vento danno vento tra i 14 e 17 nodi per tutto venerdì, mentre sabato si prevedono rinforzi. Aggiungo il fatto che sono curioso di visitare Patmos e che la voglia di mare è cresciuta negli ultimi giorni. Quindi Venerdì dopo il solito espresso del bar del marina, iniziamo a prepararci per la partenza.
In realtà la prima ora passa senza un filo di vento, tanto che avevo già pensato all'ennesimo flop previsionale di Windy. Invece dopo un po' iniziamo a vedere piccole creste bianche che anticipavano di qualche minuto un bel vento da NE sui 20 nodi. Dopo essere passati vicini ad Arkoi ecco la punta Ak Yeranos, il nostro incontro con Patmos. Due miglia ci separano dalla bella baia Meloyi.
Purtroppo questa baia non ha un fondo ottimale: sabbia con spesso strato di vegetazione difficile da attraversare con l'ancora, anche la profondità sale subito sopra i 10 metri. Aggiungo che c'è anche uno stabilimento balneare dal quale tocca stare un po' distanti. Si capisce come tra vari tentativi e compromessi, solo verso le sei del pomeriggio riusciamo a trovare una soluzione. Il cielo stellato e limpido ripaga ampiamente del lavoro fatto. La notte passa tranquillamente con qualche raro rinforzo.
Con tutta calma verso mezzogiorno raggiungiamo il porto di Skala. Inutile dire che pur avendo comprato l'ultima edizione, il portolano di Heikel riporta informazioni più che datate. Riusciamo a metterci all'inglese sul nuovo molo a NE, dove rimarremo due giorni. Il primo lo dedichiamo alla visita del monastero della cava di San Giovanni evangelista. Si dice che proprio nella cava, dalla quale si ha una vista su un vero e proprio paradiso, Giovanni abbia scritto l'apocalisse! Per salire al monastero e alla Chora circostante ci sono frequenti corse di autobus. Inutile dire che da lassù si gode di viste sul mare blu e sulle isole circostanti, sensazioni che nessuna foto potrà mai spiegare. Semplicemente si rimane incantati e senza respiro.
Il secondo giorno lo passiamo a rimpinguare la cambusa e a controllare le sartie sulle crocette. Crocette che per un motivo ancora non chiaro facevano rumore in navigazione. Ho controllato le tensioni delle sartie, tra l'altro i valori erano identici due anni fa. Alla fine provo a spruzzare un po' di grasso. Vedremo se domani, durante la navigazione verso Arkhangelos (un'isola disabitata appena sopra Leros) la rumorosità sparisce.

Baia Meloyi - Patmos - Verso l'uscitaBaia Meloyi - Patmos - Andando via la mattinaPatmos - Un caffè a SkalaPatmos - Monastero e Chora

Arkhangelos
Leros

6 - 11 Luglio

Questa mattina il vento arriverà con un po' di ritardo da Ovest. Quindi la scelta migliore per quest'andatura quasi di poppa, è il fiocco. Dopo circa tre ore raggiungiamo il lato a sud est dell'isola Arkhangelos, un'isola disabitata. Nella prima insenatura, molto ampia e ideale per l'ancoraggio, c'è un grande impianto di allevamento. Rimane libera l'insenatura più piccola verso sud. Alla fine rimaniamo sei barche per la notte. Indimenticabile la cena in barca.
Purtroppo il vento rinforza fino a superare i venti nodi. Inoltre gira e nel girare le barche un po' si avvicinano. Se si aggiunge anche il rumore delle raffiche, il risultato è una notte passata quasi tutta a vedere la volta celeste piena di stelle. Al mattino decidiamo di raggiungere la vicina Lakki. Il vento rinforza ancora, e nei prossimi giorni il Meltemi farà sentire la sua potenza. Decidiamo di passare qualche giorno nel comodo riparo del marina di Lakki.
Preferisco Lakki al marina di Levros perchè oltre ad essere più economico, è anche più comodo per andare al centro di Lakki per fare spesa o bersi un caffè. Con dieci euro al giorno più un una tantum di 9 euro ti danno acqua, corrente e wi-fi a volontà. L'unico neo, quest'anno non funzionano i servizi.
Il giovedì decidiamo di prendere un quad per girare l'isola, che in realtà è piccola, molto stretta e una lunghezza di meno di 20 km. Molto carino è il versante orientale con Pandeli e Alinda, graziosissime località balneari.
Una menzione particolare va alla taverna Sotos Ouzerie che si trova nella baia Gournes, sul versante occidentale. Località quasi deserta con poche barchette da pesca, facevano pregustare del pesce freschissimo. Nessuna delusione. Ottimo pesce e un pranzo speciale in un ambiente immerso nella natura con pochissime persone: la Grecia.
Non sono mancate lunghe camminate verso la punta Lakki sul lato settentrionale della baia. Di un certo interesse è il museo della guerra presso la località Meriko. Proseguendo si raggiunge la punta con viste tramonto impressionanti. Ma quello che colpisce di più è il silenzio interrotto solo dal rumore delle capre.

Baia sul lato sud dell'isola ArkhangelosPandeli - LerosMulini a vento e castello di LerosLeros - Tramonto visto dalla punta LakkiMarina Lakki - Iside in fondo a sinistra

Levitha

12 Luglio

Dopo tre giorni di vento forte, finalmente il vento si calma un po'. Lasciamo l'ottimo ormeggio della marina di Lakki presto di mattina. Appena usciti dalla baia issiamo la randa, apriamo la metà del fiocco e ci facciamo portare fin poco prima della punta Spanò dell'isola. Arriviamo verso l'ora di pranzo, in modo da avere tutto il tempo per assaporare l'atmosfera di un isola disabitata. Infatti entrando nella baia non c'era tracce di barche. Nel pomeriggio ci ritroveremo in compagnia di altre sei barche a vela. In baia sono presenti una dozzina di boe. Ne prendiamo una a piacere. Queste boe sono proprietà dell'unica taverna presente sull'isola. Nel pomeriggio passa il proprietario a chiederci se saremmo andati a cena la sera. Ben volentieri, era proprio ciò che pensavamo. Camminando verso la taverna scopriamo la presenza di una sorgente d’acqua. Grazie ad essa, la famiglia che lavora in taverna riesce a coltivare quasi tutto il necessario per vivere e servire agli ospiti. Gusti di altri tempi, carne di capretto squisita. Era veramente tutto biologico. Ritroviamo il sentiero per tornare in barca grazie alla torcia che avevamo portato dietro. La luna è ancora piccola per illuminare il paesaggio e quindi, ci permette di ammirare la via lattea piena di luce di stelle prima di una dormita rilassante.

Levitha - Iside alla boaLevitha - La profonda baia protetta

Amorgos

13 17 Luglio

La mattina, dopo il solito te, senza fare tardi, liberiamo la boa. E dopo l'uscita dalla baia mettiamo prua verso il punto più settentrionale dell'isola di Amorgos. Inizialmente il vento non sa cosa fare. Qualche soffio da nord qualche soffio da ovest. Nessuna alternativa al motore. Le previsioni parlano di un vento moderato da NO. Purtroppo avvicinandoci ad Amorgos il vento arriva da Ovest. Fortunatamente pur rinforzando non supererà mai i 18 nodi. Amorgos è una bellissima isola, ma non offre molti ripari dal Meltemi forte. Passiamo davanti a due possibili soluzioni suggerite dal portolano di Heikel, ma dopo averle valutate attentamente, le escludiamo per vari motivi, e ci dirigiamo verso il porto principale di Katapola. Anche Katapola non è ben protetto ma di meglio non c'è. Ci ormeggiamo dietro l'attracco dei traghetti, tra una grande barca e un catamarano. La manovra sotto un forte vento al traverso fa fuori la terza boccola dell'asse del timone! Il giorno successivo sistemo alla meglio il piccolo danno, con delle fascette metalliche di rinforzo, in modo da poter proseguire con la navigazione in massima sicurezza. Il vento sarà forte nei prossimi due giorni e renderà difficile anche camminare sui sentieri in vetta per raggiungere il monastero. Raggiungeremo il monastero il sabato con il pullman e con un vento sceso di intensità. Visitare Amorgos ci ha dato sensazioni meravigliose. I tramonti sulla baia di Katapola rendono l'idea del romanticismo delle cicladi. La visita del monastero completamente incastonato nella parete di roccia che si inabissa nel mare è indimenticabile. E anche due passi per la chora e poi fermarsi in una tipica taverna greca per pranzo in compagnia di una Bougainvillea e nessun'altro rimangono in memoria e contribuiranno, una volta tornati a casa, ad una forte nostalgia. Amorgos - KatapoloAmorgos - Iside ormeggiata a KatapoloAmorgos - Monastero PanagiaAmorgos - Monastero Panagia visto dal mare

Visita al monastero

Astypalaia

18 - 25 Luglio

La navigazione verso Astypalaia è andata tutta a motore. Dopo giorni di vento teso ci aspettano un paio di giorni di calma. Non è bello navigare a motore, ma offre navigazioni tranquille con tutto il comfort per cucinare, prendere il sole e bagnarsi ogni tanto nell'acqua del mare.
Nel pomeriggio entriamo nella baia Vathi di Astypalaia. Si tratta di una baia chiusa, tanto da sembrare un lago. E' sostanzialmente disabitata tranne per la presenza di una 'strana' taverna. La quale mette a disposizione un piccolo molo per i suoi ospiti. Non essendoci nessun'altro, ci mettiamo all'inglese. Dopo una passeggiata in un ambiente fuori dal mondo andiamo a cena nella mitica taverna gestita da Maria, molto energica e simpatica. E' previsto uno strano self service: Si scrive su un blocco note quello che si desidera mangiare e lei ti chiama quando è pronto. Molte persone hanno un animale domestico, magari un cane, un gatto. Maria ha una pecorella. Ben educata e con il pannolino per non sporcare! Il mondo di un tempo era una miniera di diversità.
Il giorno successivo giriamo attorno all'isola,detta anche isola farfalla, e raggiungiamo il porticciolo/ancoraggio di Maltezana. E' molto ben riparata dal Meltemi. Ci mettiamo all'inglese al lato sinistro del molo. Una coppia di pescatori, Poppi e Nikolas, sul lato destro del molo, ha ancora un po’ di pesce che noi compriamo per farci due spaghetti. Il giorno successivo e cioè martedì ci trasferiamo nel porticciolo di Skala.
Nei giorni seguenti arriverà un forte Meltemi che durerà fino a domenica. Scegliamo il porticciolo di Skala perché offre sia un buon riparo sia più possibilità di camminate interessanti e molta più scelta di negozi alimentari che Maltezana. Nei giorni successivi faremo delle belle passeggiate in salita fino al castello e ai mulini. Per via di terremoti e del tempo, il castello ha subito parecchi danni e quindi è visitabile solo parzialmente, ma le viste da lassù sono da togliere il fiato.
Durante i cinque giorni passati nel porticciolo abbiamo assistito a diverse manovre di ormeggio non sempre andate a buon fine. In genere sono tutte cose che possono succedere con vento forte al traverso. Ma una non riesco a dimenticare. Una barca è entrata e uscita letteralmente (le ho contate) ben otto volte dal porticciolo nel tentativo di scegliere il posto dove calare l'ancora. Alla fine ci è riuscita e dopo un ormeggio non del tutto perfetto, riesce a litigare col vicino e decide di lasciare definitivamente il porto. L'ultimo giorno arriva anche una grossa e vecchia barca in acciaio targata New Zeland! Dopo quattro anni di vagare in giro per il mondo eccola giunta ad Astypalaia. Sono pochi i navigatori che girano il mondo in barca a vela a resistere al fascino e alle bellezze dell'Egeo.
Iside ormeggiata all'inglese presso la baia VathiNella taverna di Maria, la pecora è domensticaIside ormeggiata nel porticciolo di SkalaVista verso nord est di Astypalaia dal castelloI mulini a vento nella Chora sopra SkalaVista del castello e della Chora dalla spiaggia di fronte al porto di Skala
Nisiros

26 - 28 Luglio

Kos

29 - 31 Luglio

Partiamo la mattina presto verso Nisiros. Il vento è sceso, ma viaggia sempre sui 18-20 nodi con punte ben maggiori. Viene da NO e quindi ci permette un'andatura comoda al traverso. La randa ha una mano di terzaroli e il fiocco lo regoliamo a seconda della forza del vento. Nisiros è un'isola che sorprende. Si pensa solo al cratere del vulcano, e invece ha tante meraviglie da rivelare. Non mancano belle spiaggette, Mandraki è molto grazioso e offre un posto in prima fila per la vista dei tramonti. Girando in macchina ci si alza parecchio in alto, ed è inutile dire che si hanno viste magnifiche del mare, delle isole circostanti e del vulcano con i suoi crateri da posti unici e silenziosi. L'unico borgo abbandonato è Emporio. Molte case che stanno crollando, tetti sfondati e interni ormai invasi dalla vegetazione. E a dire che qualcuno ha anche il coraggio di mettere il cartello 'Vendesi'. Pali è un paesino di pescatori tranquillo, con un bel porto che la sera puntualmente si riempie, in questa stagione ovviamente. La gente è molto gentile e ci sono anche buone taverna. Io e Imma ci siamo affezionati ad una in particolare: Afrodite. E coerentemente con il nome, le proprietarie cucinano e servono con tanto amore.

Ci saremmo fermati volentieri qualche altro giorno a Nisiros, ma non so perché, giovedì 29 molliamo gli ormeggi. Ed eccoci verso Kos. Inizialmente motore, ma verso mezzogiorno Eolo cambia idea e rinforza in continuazione fino a superare i 25 nodi con raffiche più alte. Un po' per il mal di schiena un po' per pigrizia non prendo in tempo la mano di terzaroli ed ecco il forte sbandamento e le orzate che nemmeno lascando la randa riuscivo a calmare. Se vado contro vento per abbassare la randa, il vento sopra i 30 nodi me la strappa come già è successo in passato. Provo a poggiare per abbassarla in gran lasco. Pericolosissimo, lo so. Infatti un'onda gira la barca tanto da farla strambare. Imma dice che ha visto passare il boma, capace di uccidere, a 4 centimetri sopra la mia testa. Comunque alla fine tutto finisce bene e riesco ad ammainare la randa. Ormai mancano 5 miglia al porto di Kos. Sono stato altre due volte a Kos, entrambe le volte in marina. Questa volta vorrei andare nel porto comunale, più vicino al centro e all'interno delle mura della vecchia Kos. Non mi dilungo su Kos: turismo di massa, movida notturna, barconi che portano a spasso centinaia di persone ciascuna. Insomma la Grecia che non ci piace. Si salva il platano di Ippocrate e l'area archeologica. Il vecchio centro è solo paccottiglia cinese. La fermata a Kos è servita a fare un po' di cambusa e il pieno di gasolio. Domani si va verso Kalimnos.

Stella marina posata all'ormeggio di IsideVista del tramonto a MandrakiMandraki, la punta ad ovest con le sue scogliereIside ormeggiata a Palon. La prima da sinistraNikia a sinistra, il cratere Stefanos a destraStella marina posata all'ormeggio di Iside
Kalimnos

1-5 Agosto

Le navigazioni nel mese di luglio ed agosto, in Egeo, sono influenzate dal Meltemi. Usciamo da Kos con una brezza che rinforzerà con l'avvicinarsi di mezzogiorno. Prima di Venerdì insisterà un modesto vento da Nord e venerdì è prevista una più unica che rara calma di vento. Direi unica in questo periodo. Quindi per noi una finestra per andare verso Nord, Lipsi o Samos che sia.
I prossimi cinque giorni ce li organizzeremo al meglio attorno a Kalimnos. Prima di Kalimnos c'è una piccola isola chiamata Pserimos. Decidiamo di fermarci lì. Purtroppo ci dicono che durante il giorno è vietato ormeggiare all'interno del porticciolo in quanto arrivano i 'barconi portacarnai' da Kos (è questo il nome che ho dato a tutti quei barconi che portano le masse di turisti a fare il bagno). Dopo le sei si può ormeggiare. Poco male. Proprio di fronte al porticciolo, ad un miglio, c'è un isoletta di nome Plati, che ci protegge dal vento e dove è possibile ancorarsi. Passeremo una giornata splendida a fare bagni e a goderci un posto selvaggio. Nel pomeriggio rientriamo a Pserimos per ormeggiarci in un posto, che la sera diventa idillico, una taverna in un'isola quasi disabitata. Con calma, la mattina dopo lasciamo il posto incantevole e mettiamo rotta su Potia, il capoluogo di Kalimnos.
Sapevamo che saremmo entrati nel periodo più caldo dell'anno, ma non immaginavamo di trovare temperature così alte anche di notte. La conformazione montuosa e arida dell'isola è tale da immagazzinare una grande quantità di calore che viene restituita nella notte, al vento di terra che entra nelle barche come un phon. La seconda notte fu irresistibile tanto che di prima mattina lasciamo il porto ed entriamo nella vicina baia Vathi, poco più a nord. Vathi è l'unica vallata verde dell'isola e con pochissime case, con una banchina dove trovano posto cinque/sei barche con un pescaggio fino a due metri. Rispetto a Potia è un'altro mondo. Bagni di giorno e vento fresco di notte ci regalano due giornate gradevolissime. Lasciamo la baia venerdì mattina mettendoci in direzione della Marina di Samos, il posto annuale di Iside. Dopo la finestra di oggi, con sostanziale calma di vento, seguiranno almeno quattro giorni di Meltemi teso, e il porticciolo di Lipsi, che offre un fondo con tenuta mediocre mi sembra un po' rischioso.
Iside ormeggiata a PserimosIngresso Baia Vathi di KalimnosIncontro con la sorella maggiore di IsideIside pronta alla partenza dalla baia Vathi di KalimnosIspezione in cima all'albero
Ikaria

16-24 Agosto

Quest'anno il Meltemi ha difeso la sua reputazione di padrone incontrastato dell'Egeo estivo. Di conseguenza io e Imma rimaniamo volentieri a visitare Samos fino a quando le condizioni meteo non consentono di uscire dal marina. Non mancheranno bagni nella spiaggetta del marina e ovviamente il giro dell'isola. Conosciamo così uno dei posti più incantevoli dell'isola: Manolites. Un borgo interno ad alta quota con meravigliose viste sul mare e sul paesaggio lussureggiante. Per salire verso il paese sembra attraversare una vera e propria selva mediterranea. Rimarrà inpresso nei ricordi la taverna Lucas, quella che si trova più in alto salendo lungo le vie del paese. Arriviamo fino a Carlovasi, dove conosciamo Aris, il capocantiere dell'omonimo cantiere nautico.
Finalmente dopo Ferragosto sembra calare il vento e decidiamo di andare a conoscere Ikaria. L'isola zona Blu mondiale dove gli abitanti sono i più longevi del mondo! Lasciamo quindi il marina con un po' di vento che ci accompagna fino a Maratocampo. Questa tappa intermedia si trova ancora nell'isola di Samos e precisamente sul lato sud occidentale. Il paesino, ai piedi di un altopiano agricolo ha sullo sfondo la vetta più alta dell'isola. Decidiamo di rimanere una notte, anche se vi sono località interessanti come la riserva naturale Oros Kerkis da visitare. Il porto offre buona ospitalità, sicuro e con torrette di acqua funzionanti. Il tipo di ormeggio dipende dal posto che si trova e può essere all'inglese o con l'ancora, alla greca. La mattina seguente il vento è debole e rinforza solo nel passaggio tra Samos e le isole Fournoi.
Arriviamo ad Agios Kirikos nel primo pomeriggio e subito trovo una piacevole sorpresa. Ricordo che nel 2012 trovai solo un molo, tra l'altro utilizzabile solo a metà per via dei bassi fondali, e invece scopro che nel frattempo hanno costruito un piccolo marina proprio di fianco al vecchio porticciolo e al porto commerciale. Il marina è ben protetto e l'ormeggio è all'inglese. Penso che sia così piccolo da non consentire l'ancoraggio alla greca. Come al solito cerco un posto che dia meno fastidio e che poi si rivelerà anche sicuro. L'idea era di fermarci due notti, ma giovedì arriverà in anticipo una nuova ondata di Meltemi che attorno ad Ikaria si esprime al meglio. Così decidiamo di aspettare fino a martedì quando il vento ci farà andare con un triangolo di fiocco. Ma avendo il vento al gran lasco non rappresenta problemi. Con tutta calma ci godiamo il gradevole paesino capoluogo. Consiglio un caffè o una birra al bar Akti. Si trova al secondo piano rialzato sopra il porto e fa godere lo spettacolo delle splendide isole Fournoi. Lunedì prendiamo una macchina per fare un giro dell'isola. In effetti certe bellezze si scoprono solo girando Ikaria con un mezzo. Paesaggi suggestivi tra montagne di granite e litorali verdi lussureggianti, tra borghi isolati e magnifiche spiaggette.
Arriva così Martedì 24 che con la veleggiata verso Samos rappresenta anche l'ultima navigazione di questa lunga avventura che sembra iniziata ieri. I giorni successivi al marina dovremo preparare la barca per l'inverno: lavare e togliere le vele, tagliando al motore e solite pulizie. E amarus in fundo preparare le valige!
A presto Iside, a presto Samos.
Vista dalla teverna Lukas a ManolitesLa navigazione dopo essere usciti da Maratocampo (Samos)Ikaria e la sua leggenda: il volo di IcaroIkaria e la sua leggende: il volo di Icaro - Porto principaleIside ormeggiata nel porticciolo di Agios Kirikos - IkariaIl magnifico porticciolo e il borgo di Maganitis -Ikaria