....l'angelo scese come ogni sera ad insegnarmi una nuova preghiera
poi d'improvviso mi sciolse le mani e le mie braccia divennero ali
quando mi chiese "conosci l'estate?"
io per un giorno per un momento corsi a vedere il colore del vento.

(Il sogno di Maria - Fabrizio De Andrè)

Data

Riassunto

Foto

20 Marzo

Varo

Dopo un lungo inverno è ora di preparare e varare Iside. L'ho portata a San Benedetto del Tronto e messa a terra nel cantiere diretto dal mio amico Nazzareno per poter fare una serie di piccoli lavori di manutenzione. Nuovo lazy bag e riparazione al fiocco, il quale anche se ha 11 anni sembra ancora lavorare bene. Sostituzione pannelli solari, guarnizione dell'S Drive e cuscinetti paraoli, catena ancoraggio, prese a mare, drizza randa, pompa bagno, rubinetto cucina, ecc. Inoltre ho cambiato materasso nella cabina di prua. Ho messo un memory da undici di spessore al posto dello scomodo di gomma piuma. La mia colonna vertebrale è delicata! Ho fatto cambiare il carburatore al motorino del tender e altri lavori vari. Ovviamente il service annuale al motore Volvo Penta e l'antivegetativa (ho ridato Venox plus, vedremo come va) me le sono fatto da solo. Infine una bella lucidata prima del varo avvenuta il 20 marzo. Una volta in acqua nell'ormeggio provvisorio assegnatomi gentilmente dal circolo nautico, controllo alle sartie, arridatoi e manovre. Armato le vele, siamo pronti per dei giri di prova davanti al porto durante le prime belle giornate di primavera. Il 25 marzo mi trasferisco in barca e con tutta probabilità tornerò a casa il 2 ottobre.

Buona vita in barca!

Iside in cantiere da Fortek

3 Aprile - 3 Luglio

Puglia

Lunedì di buon mattina, come consuetudine per i trasferimenti, accendo il motore e lascio San Benedetto del Tronto. Mentre lascio a dritta il fanale rosso mi chiedo quanto tempo ci vorrà per rivederlo a sinistra. Non avevo una risposta. Quindi decido di prepararmi una tazza di tè caldo e di godermi le prime ore di una giornata che si annuncia ventosa. Fortunatamente non sarà scirocco ma un ostro tendente a libeccio. Direzioni non usuali per l'adriatico centrale. Entro nel porto di Vasto alle sette di sera. Non c'è anima viva ne al circolo ne in tutto il porto. Dopo un quarto d'ora di attesa tra chiamate radio e fischi decido di affiancarmi ad una barca, entrando in un posto libero. Ecco che arriva in macchina l'omino della capitaneria:"Deve andar via, non può stare qui!.". Io rispondo che ero stanco e volevo rimanere lì per la notte per dormire e poi partivo. Nulla da fare. (Vai a dormire in mare). E' questo in genere il rapporto tra le capitanerie e i velisti in Italia. Comunque riusciamo a rintracciare l'ormeggiatore del circolo che arriva da lì a poco. Mi dice che potevo rimanere anche lì dove mi ero messo, mi allunga la Trappa, riscuote le 35 euro e se ne va. Grande Abruzzo ospitale!
La mattina seguente metto prua a Vieste. Il vento è sceso e inoltre si è messo quasi a scirocco. Randa e motore!
L'idea è quella di tornare in Grecia. Ma ci sono dei motivi che mi convincono a passare la primavera in Puglia. In primo luogo motivi di lavoro. Non sono un pensionato vagabondo. Sono un uomo perennemente lacerato tra desideri, esigenze e passioni che richiedono scelte quasi inconciliabili e che io cerco disperatamente di mantenere insieme. Ho bisogno ancora di lavorare, ho dei legami nelle Marche, ma ho anche bisogno di viaggiare. Come si fa?
Così pensando alle mie sventure/avventure arrivo nel tardi pomeriggio presso l'ormeggio Antonio di Vieste. Una famiglia, Antonio con la moglie (la manager) e figlia gestisce un pontile di transito. Vieste non è male anche se mal collegata dai mezzi pubblici. Provo a chiedere quanto mi viene rimanere al pontile per tre mesi. La cifra proposta per me è inaccettabile quindi pago le 40 euro per la notte e la mattina dopo mi dirigo verso Bisceglie, una quarantina di miglia che farò grazie anche ad una brezza di mare. Conosco Bisceglie Approdi. Posto tranquillo e persone gentili. Una società pubblica-privata che gestisce il marina. Mi offrono la possibilità di rimanere tutto Aprile a 325 euro. A Maggio sarebbe iniziato l'alta stagione e i prezzi raddoppieranno.
Di Bisceglie ho bei ricordi, conosciuta in occasione di rapidi passaggi. Questa volta rimanendo un mese ho potuto respirare la vita del porto e della città e mi sono trovato bene. Meno blasonata della vicina Trani, ma piena di angoli con l'atmosfera che solo il sud sa darti. Palazzi che ricordano un ricco passato, vicoli e locali invitanti e poi la piazza con il castello e la torre normanna. Vicino alla piazza si tiene il quotidiano mercato ortofrutticolo e del pesce. Si compra bene spendendo relativamente poco. Sopratutto il pesce. Da non perdere una lunga camminata sul lungomare. Qualche spiaggetta e tante viste appaganti direi.
Le temperature ancora un po' basse, non solo impegnano coperta e sacco a pelo durante la notte ma sconsigliano veleggiate in zona per i fine settimana. Così quando viene Teresa non mancano scappatine in treno o macchina a Giovinazzo, Molfetta, Castel del Monte e altre notevoli località nei dintorni.
Per i primi di maggio dovevo cercare un posto adeguato al mio badget. La scelta era tra Brindisi e Trani, entrambe stavano sui 420 euro mensili per maggio e giugno. Sceglierò Trani per diverse ragioni. Quindi il 7 maggio sposto Iside a Trani. Per quasi tutto il periodo mi ormeggiano vicino ad bellissima barca a vela di 33 metri, chiamata Antonisa. Nei giorni successivi conosco i membri dell'equipaggio. Erano sempre impegnati a lucidare la barca da prua a poppa. Ragazzi simpatici. Trani è una cittadina turistica di fama mondiale, è chiamata la città della pietra per la nota pietra di Trani. Tanti sono i palazzi e tante bellissime chiese. La cattedrale è la più imponente e forse la più bella, esempio raro di romanico pugliese. Il complesso del monastero di punta Colonna, davanti al quale passavo durante la mia camminata pomeridiana, illuminato dalle luci del tramonto suggeriscono un unico pensiero: il mondo è veramente bello! Nel frattempo anche il mio lavoro di sviluppo del mio software prosegue abbastanza bene e il giorno della mia partenza da Trani si avvicina. Non poteva mancare una mini crociera al Gargano. Il 10 e 11 giugno arriva il mio amico Walter e decidiamo di fare un salto a Mattinata, circa 30 miglia da Trani. Per l'andata è previsto poco vento da levante, occasione giusta per aprire il gennaker e la randa. In questo modo arriviamo nel pomeriggio in rada, che con venti dai quadranti settentrionali è ridossata e sicura essendo anche fondo sabbioso. Durante la notte il vento gira a Grecale e rinforza per rimanere così tutto il giorno seguente. Dopo aver fatto un bel giro nella più che meritevole Mattinata e il primo bagno della stagione, leviamo l'ancora e spinti da un bel vento torniamo a Trani.
Ormeggio a TraniIo e sullo sfondo la cattedrale di TraniVeleggiata davanti a TraniRada di MattinataNavigazione
3 Luglio – 9 Luglio

Verso la Grecia

Torno il 2 luglio da San Benedetto. Ho fatto un salto di un paio di giorni per sbrigare un po' di cose accumulatesi in questo periodo. Arrivo in barca anche con pane, frutta e verdura per i prossimi giorni, il resto della cambusa l'avevo fatta prima di andare via. Domattina bisogna partire presto. Brindisi dista 80 miglia da Trani e io ho una barca di10 metri. Come previsto già al risveglio tirava un bel maestrale nel porto di Trani. Appena fuori, sale sopra i 25 nodi e non smetterà fino a notte. Non so se mi abbiano spinto più le onde o il vento, senz'altro entrambi ma alle sei, dopo dodici ore, ero nel porto di Brindisi! Ho sopportato una navigazione scomoda ma sono contento di aver fatto una volata. Rimane il tempo per dare una lavata alla barca, fare il pieno d'acqua, preparare cena che sarò costretto a consumare dentro, altrimenti volava tutto. La mattina dopo me la sono presa comoda tanto sono solo 35 miglia a Otranto e poi fuori c'è ancora il maestrale anche se è sceso di intensità. Durante la navigazione valuto bene se fermarmi ad Otranto. So che è un porto dove si crea risacca con il maestrale, vedo invece a dieci miglia più a sud Castro Marina consigliato dal portolano proprio per venti da nord. C'è una bella rada davanti con fondali sabbiosi, perché non andare? La navigazione tra Otranto e Castro Marina offre viste su una terra e sul mare spettacolari. Il Salento merita anche di più della fama che già gode. A prima vista sembrava esserci poco posto con tutte le barche dei pescatori attaccate alle boe, ma avvicinandomi trovo un posto tranquillo in prossimità dell'ingresso del porticciolo. Mentre vado a preparare l'ancora mi accorgo che il salpancora non funziona! Controllo l'interruttore ed era attaccato, l'invertitore di polarità sembrava Ok, quindi l'indiziato diventa la pulsantiera. Per calare l'ancora non c'è problema basta allentare la frizione, il problema sarà domani per tirarla su. Alla fine dopo aver ancorato faccio in modo di poter azionare il salpancora direttamente facendo toccare i fili della pulsantiera.
La mattina seguente prima di attraversare il canale d'Otranto ammiro ancora il paesaggio sorseggiando il solito tè. Una decina di nodi aiutano ad allontanarmi da Capo d'Otranto, ma già dopo poche miglia è solo il Volvo Penta a spingermi verso la Grecia. Sfrutto il mare calmo per riparare la pulsantiera. Aveva una saldatura ossidata e di conseguenza un filo staccato.
Nel porticciolo di Ammos trovo poche barche e riesco ad ancorare comodamente all'interno. Dopo una cenetta preparata in barca a base di tonno, verdure grigliate ed insalata, tempo di lasciare un paio di riflessioni alla luna quasi piena e sono pronto ad andare a sognare in cabina. Che poi mi chiedo: Cosa sogno a fare se al mattino non ricordo nulla? Rimango tre notti ad Othoni. Ci sarà tempo per scendere a camminare lungo le stradine e i sentieri ammirando una flora lussureggiante. Qualche casetta ogni tanto e la meta del faro mai raggiunta. Un supermercato a terra, poco fornito (tutto quello che arriva sull'isola è grazie al piccolo traghetto che arriva la mattina) e diverse taverne e affittacamere. Sulla spiaggia si sente parlare solo italiano. Sono parecchi connazionali a scegliere Othoni e Erikousa come luogo di vacanze tranquille. D'altra parte il mare è limpido e pieno di pesciolini. Per il fine settimana volevo fermarmi ad Errikousa, un'isoletta a sette miglia ad est di Othoni. Non ci sono mai stato. Come descritto dal portolano, trovo una grande rada a sud dell'isola ed in un angolo un piccolo porticciolo. Mi aspettavo poche barca invece a sera eravamo circa una trentina. Scendo tutti i pomeriggi a terra per fare una bella camminata. Ad Errikousa non mancano sentieri, anzi una rete fitta di sentieri si snoda lungo tutta l'isola portando a delle spiaggette, al solito faro o semplicemente ad una casa. Girando ho visto anche qualche orticello, alberi di ulivo e la guardia medica con vicino area di atterraggio per elicottero. A pensare che la facevo quasi disabitata!
Oggi è domenica e domani vorrei arrivare a Corfù, nella marina di Gouvia. Devo fare le pratiche di entrata in Grecia, rifornimenti vari, una doccia calda e una lavatina alla barca e poi via alla scoperta di nuovi posti e al ritorno in altri :-)
Ancoraggio davanti Castro MarinaCastro MarinaOthoni (Fanò) Porto di AmmosOthoniOthoni vista dall'altoIn grecia non si è mai soli a cenaErrikousa vista della rada di PortoErrikousa vista verso nordErrikousa. Le barche in RadaNavigazione
10-13 Luglio

Corfù - Preveza

Arrivo lunedì in mattinata a Corfù, uno dei porti di entrata dello Ionio. Ricordavo che c'era un ufficio distaccato della capitaneria presso il marina di Gouvia. Decido quindi di entrare per un giorno a Gouvia.
Quest'anno occorre fare il Dekpa, in pratica una tassa che devono pagare tutti, compreso i greci per le barche greche. L'importo è 50 euro per tutti, e si paga una volta sola. Quello che non trovo giusto e tra l’altro non risolve niente allo stato greco è questo importo unico per tutte le imbarcazione dal caicco al super yacht. Una volta pagata il Dekpa, la pratica di ingresso per barche UE si risolve pagando ulteriori 15 euro per l'emissione di un cosi detto documento di navigazione. L'impiegato mi ha detto che questo documento va esibito su richiesta e va rinnovato entro la scadenza altrimenti va rifatto da capo e quindi occorre ripagare. Martedì mattina, dopo il solito giro di rifornimento gasolio, cambusa e pulitina alla barca, lascio l'ormeggio.
Non sono mai stato nel porto di Corfù e non conosco le possibili soluzioni di ormeggio e ancoraggio attorno al centro cittadino. I prossimi due giorni andrò alla scoperta della zona, in vista anche del fatto che arriverà mio figlio il 18 agosto in aereo. Entro nel porto di Corfù. Sulla banchina consigliata da portolano di Heikel c'erano ben tre navi da crociera. Per il resto sconsiglio vivamente di ormeggiarsi all'inglese sulle altre banchine libere, mandereste la vostra barca in cantiere, ad andar bene. Uscendo, noto una piccola rientranza protetta da un nuovo frangiflutti. Questo posto si trova a dritta uscendo dal porto. Dapprima mi metto all'inglese sulla banchina a destra e preparo pranzo. Noto che una piccola risacca riesce ad entrare lo stesso. Decido quindi di andare sulla banchina in fondo dove vedo altre quattro barche ormeggiate di poppa con la catena a prua. Ci sono ancora diversi posti, me ne scelgo uno, do fondo all'ancora e vado indietro. Un signore gentilmente mi fa girare le cime di poppa attorno alla bitta a terra e me le restituisce. C'è un cartello della guardia costiera che vieta l'ormeggio, ma come tutti i divieti in Grecia sono soggetti ad interpretazioni filosofiche perché a quanto pare nessuno se ne cura.
La mattina seguente esco dall'ormeggio e faccio il giro del promontorio sul quale si trova la vecchia fortezza veneziana. Sul lato nord c'è un piccolo marina, si chiama Mandraki mi avvicino e vedo che qualche posto libero ci sarebbe stato. Proseguo girando verso sud per poi rientrare verso costa. Si apre una rada che in condizioni di tempo buono (e questi giorni andiamo a regime di brezze) può essere usata per ancorarsi tranquillamente. E’ molto grande . Il fondo e misto sabbia con tanta vegetazione. Non è sempre semplice far entrare l'ancora. La profondità varia tra i quattro e i dieci metri. Sul lato nord c'è anche un piccolo marina, il Naok. Mi sembra tutto pieno. Nel caso di debole maestrale se si ancora a nord si è anche un po' protetti. Nel caso di venti meridionali conviene spostarsi a sud dove sicuramente si sta meglio. Se si scende a terra ci si trova a due km dall'aeroporto e per il centro cittadino è questione di pochi passi. Un unico problema, almeno quella notte che ci sono stato io è successo. Ci sono le zanzare. Purtroppo la batteria è agli sgoccioli e quindi niente inverter e Vape antizanzare.
La mattina seguente, dopo una notte poco riposante metto prua verso Preveza. Poco più di una sessantina di miglia. Una brezza apprezzabile viene in aiuto solo verso mezzogiorno. Alle 6 del pomeriggio sono davanti a Preveza. Indeciso se fermarmi sulla banchina comunale o entrare nel più tranquillo marina. Anni fa mi fermai in marina, non solo era gratis ma c'era anche una colonnina di acqua e luce funzionante e gratuita. Le cose sono cambiate in Grecia. L'ormeggiatore mi saluta dal pontile e indica dove andare ad ormeggiare, all'inglese. Corpi morti ce ne sono ancora pochi, il bagno è uno di quelli prefabbricati, è tutto ancora in costruzione ma lo stretto necessario c'è già. Il prezzo è più che onesto, 1,50 euro al metro per giorno, acqua e luce compresa. L'ormeggiatore ci tiene a precisare che l'acqua è potabile. Mi fermerò qui fino al 29. Ho ancora molto lavoro da fare per portare avanti quell'aggiornamento di AddCAD che deve essere pronto a fine settembre.
Ormeggio all'uscita del porto commercialeVietato l'ormeggio in greco!Navi da crociera nel porto commercialeMarina MandrakiRada Garitsas, sotto la vecchia fortezzaUn momento di paradiso a PrevezaNavigazione attorno a Corfù
29 Luglio - 3 Agosto

Preveza Igoumenitsa

I giorni a Preveza passeranno con molta tranquillità. Preveza è una piccola cittadina con tutti i servizi, negozi di ogni genere e taverne in quantità. C'è una strada che costeggia il mare e che circonda una profonda insenatura nella quale tante barche trovano ancoraggio. Ci farò delle lunghe camminate nell'ora più fresca tardo pomeridiana. Le barche all'ancora non hanno avuto problemi nemmeno quei due giorni di passaggio di una perturbazione.
Lascio Preveza il 29 luglio prenotando direttamente per settembre, tornerò nel golfo di Ambracia. Dopo la sosta per riempire le taniche di gasolio al marina Cleopatra di fronte, esco dal percorso delimitato da boe e punto a Nord ovest. Devo raggiungere Igoumenitsa il 3 agosto e quindi ho tutto il tempo per un bagno nella baia di Emerald sull'isola di Antipaxos. Sono giornate a motore, ma la mancanza di vento permette di pernottare in posti poco protetti come appunto Antipaxos. Basta una salita fin su alla taverna Bella Vista per godere di una vista che ti fa amare il mondo. In questi periodi non si è soli per baie e porticcioli. Quest'anno dicono tutti di non aver mai visto così tante barche.
Al mattino lascio Antipaxos, scarto come successiva destinazione sia Lakka sia Sivota proprio per la convinzione di non voler sgomitare per un ancoraggio. Vedo sulla cartina una baia profonda con in fondo un paesino chiamato Plataria. La baia si trova proprio sotto Igoumenitsa. Entrando trovo uno scenario molto bello. A nord e a sud due montagne seccate dal sole. Non siamo lontani dall'Albania e il paesaggio assomiglia molto. Probabilmente le vette di queste montagne sono coperte di neve d'inverno. In mezzo una valle che inizia con una bella spiaggia e a sinistra un porticciolo davanti al paesino. Pochi posti liberi e tanto spazio per ancorare. Il fondo è per lo più fangoso. Butto l'ancora sugli otto metri, per stare alla giusta distanza di rispetto dalla spiaggia frequentata. A terra un certo numero di taverne, bar e negozi. Insomma, senza la ressa di posti blasonati, perfetto per un giusto relax. Il porticciolo ospita anche una base della Sailing Holidays una delle società di charter che va per la maggiore in Grecia.
E' dall'arrivo in Grecia che mi sono accorto che la batteria dei servizi stava tirando le cuoia. La cosa sta peggiorando di giorno in giorno e quindi ho deciso che domani entro nel porticciolo e chiedo se c'è qualcuno che vende delle batterie. Sono certo che non trovo quella con la capacità giusta e con le dimensioni giuste in modo da poter essere alloggiata nel vano batterie, ma mi accontenterei di una con minore capacità, non proprio con le caratteristiche di batterie dei servizi. Mi accontenterei di una che entri nella sua posizione e mi permetta di fare le vacanze senza grossi problemi. Entro quindi nel piccolo porto, scelgo un posto e dopo aver dato fondo all'ancora ad una congrua distanza mi avvicino al pontile. Subito arriva l'uomo del marina al quale espongo il problema. Mi dice di accomodarmi nell'ufficio, un gabbiotto raffreddato a temperatura di frigorifero. Mi dice che ci vogliono 15 euro al giorno e che per luce e acqua bisogna comprare una chiave da 12 euro (non restituibili) e un consumo prepagato di 10 euro. Certo per una notte sarebbero 37 euro per un ormeggio ad ancora e senza bagni. La Grecia è cambiata. Comunque io intanto pago solo la notte anche perché secondo lui il resto mi conviene acquistarlo la sera in quanto i display delle torrette con il sole non si leggono. Alla fine facciamo una telefonata per la batteria. Arriva un signore a bordo di un'autocisterna per gasolio e chiede se sono io quello della batteria. Mi fa salire e mi porta alla stazione di benzina appena fuori dal paese. Qui riesco a comprare una batteria e i morsetti in modo da poterla installare. Tutto fila liscio e il problema è risolto. I due tedeschi vicino a me vanno via e capisco subito che avrebbero lasciato il resto del credito nella colonnina per chi volesse attaccarsi. So come funzionano queste colonnine, non viene restituito il resto. Non mi son fatto scappare l'occasione e ho collegato sia il mio cavo della corrente sia il mio tubo dell'acqua.
La mattina seguente esco dal porto e mi metto all'ancora. Fidatevi, se il mare è calmo si sta meglio che in un porto. All'indomani, il 3 Agosto, mi sposterò ad Igoumenitsa dove aspetterò Teresa la mattina seguente. Entrerò comunque nel porticciolo vecchio anche se l'ormeggio è sempre precario dato la risacca generata dal traffico dei traghetti. L'ancoraggio è troppo distante, più di un miglio e l'idea di fare tutto quel mare con il tender, in particolare la mattina presto non mi và.
La bellissima baia Emerald - AntipaxosTramonto su Corfù visto da PlatariaBaia di Plataria vista dal porticcioloPlataria vista da sudNavigazione da Preveza a Igoumenitsa
3 - 11 Agosto

Igoumenitsa Zante

(Cefalonia)

Non vale la pena rimanere un minuto in più nel porto di Igoumenitsa. Appena arrivata Teresa con il traghetto Anek Lines da Ancona, si molla l'ormeggio e si punta subito su Antipaxos. Un bagno rinfrescante e un meritato riposo. Dopo sedici ore di traghetto senza dormire ci vuole.
Il giorno successivo, vogliamo raggiungere Assus sul lato occidentale a nord di Cefalonia. Questo è un periodo di caldo e di poco vento per cui le occasioni per aprire le vele sono rare. Assus dista da Antipaxos circa cinquanta miglia, partiamo quindi presto sabato mattina e alle quattro del pomeriggio siamo già nel porto, dominato dalla fortezza veneziana.
Purtroppo il fondale non sale sopra i quindici metri, se non proprio a terra. Questa situazione impone di legasi con una cima a terra e di mettere l'ancora con almeno una settantina di metri di catena, che io non ho. Devo mettere la seconda ancora misto catena/tessile che posso prolungare fino a ottanta metri. La Fortress attacca bene nella vegetazione sul fondo. Come detto, siamo tutti tranquilli in porto perché siamo in un periodo di brezze, che però in Grecia nel pomeriggio possono salire anche fino a quindici nodi. Assus è un paesino gradevole situato sull'istmo che collega il promontorio della fortezza con il resto di Cefalonia. Le camminate fin su alla fortezza regalano delle viste mozzafiato.
Lunedì mattina partiamo per Lixouri, ma prima ci fermiamo a fare un bagno in una spiaggia che alcuni dicono essere la più bella della Grecia. Mirto è una spiaggia di sassolini bianchissimi lambita da un mare azzurro e trasparente. Arriviamo a Lixouri dopo pranzo. Lixouri è la seconda città di Cefalonia che dopo il terremoto del '53 è stata ricostruita, perdendo ogni suo fascino del passato.
Ci ormeggiamo all'inglese e troviamo anche un rubinetto d'acqua per riempire il nostro serbatoio quasi vuoto. Facciamo una lunga camminata costeggiando il mare prima di andare a cena e finire in cabina stremati. Mercoledì mattina ci trasferiamo ad Argostoli, che si trova di fronte nel suo piccolo golfo omonimo. Ad Argostoli ci ormeggiamo di poppa dando fondo alla catena vicino a dei connazionali che non si sono nemmeno degnati di stenderci la cima di ormeggio.
Ad Argostoli incontriamo nel porto le famose tartarughe Caretta caretta. Si cibano presso la banchina dei pescatori, i quali scartano i pesci invendibili. Argostoli è anche luogo di un tremendo evento del passato per gli scontri, terminati poi con l'eccidio dei militari italiani della compagnia Acqui da parte delle forze naziste. Non poteva mancare una visita al monumento in ricordo del quale i Greci hanno fatto costruire all'Italia. Il monumento dista cinque chilometri dal centro.
Facendo una camminata verso il marina abbandonato di fronte, si passa per un passaggio che chiude l'ultima parte del golfo creando così un'area lagunare tra le più importanti della Grecia. Giovedì mattina lasciamo Argostoli che non ci ha deluso affatto e ci fermiamo per un bagno e una notte di stelle nella baia di Lourdha nei pressi di Pessades, estremo meridionale di Cefalonia. Devo dire, un posto isolato ma grazioso con due spiaggette immerse in un mare pieno di pesci. A terra troviamo una taverna e qualche affittacamere.
Giovedì lasciamo Cefalonia e ci dirigiamo sulla prima e bellissima baia chiusa da un isolotto chiamato Agios Nicolaos. Siamo nell'angolo a nord est dell'isola di Zante. Zante vista da lontano non ha vette altissime, e molto collinare, verde e con una presenza significativa di agricoltura e pastorizia. La vera ricchezza di Zante è però il turismo. Con milioni di presenze annue è tra le isole ioniche più frequentate.
Ad Agios Nikolaos troviamo lo stesso problema dei fondali alti e costituiti per lo più da massi e vegetazione. Alla fine la decisione migliore è un ormeggio all'inglese in una delle tante banchine libere. Banchine che a sera saranno piene come un uovo. Appena fuori dalla baia e ancora al riparo dell'isolotto ci sono delle piccole spiagge molto invitanti per un bagno. E noi non rifiutiamo l'invito. Venerdì pomeriggio raggiungiamo il grande e caotico porto di Zante.

Incontri sui sentieri di AntiPaxosVista Assus dalla FortezzaVista Assus dalla Fortezza VenezianaVista di AssusMonumento a memoria dell'eccidio nazistaIside ormeggiata ad ArgostoliPassaggio per realizzazione lacuna ArgostoliCaretta caretta nel porto di ArgostoliAncoraggio presso Pessades (Cefalonia)Ancoraggio presso Pessades (Cefalonia)Baia Agios Nikolaus (Zante)
12 - 18 Agosto

Zante - Igoumenitsa

Domenica è previsto l'arrivo di una piccola burrasca, quindi decidiamo di lasciare Iside ormeggiata in marina di Zante e di fare un giro dell'isola con un quader. Preciso che il marina nel porto di Zante è un marina per modo di dire. Una colonnina di acqua e luce per tutti, posta alla radice del pontile. Un unico cavo che alimenta una quindicina di barche. La corrente e l'acqua a singhiozzo ovviamente. In compenso per tre notti ce ne fanno pagare una, al prezzo di venti euro.
Partiamo la mattina per il giro, iniziando dal golfo di Laganà. Parco nazionale per via delle spiagge scelte dalle tartarughe per il deposito delle uova. Purtroppo l'unica cosa seria e rispettata è il divieto di navigazione ed ancoraggio. Sui lungomare e sulle spiagge vige invece un regime di turismo selvaggio. Una situazione che purtroppo fa sì che solo una piccola minoranza (si parla del 30 per cento) delle piccole Careta careta raggiunge il mare, in quanto disturbate e disorientate da luci e rumori. Procediamo per posti decisamente più meritevoli, in una giornata dominata dal vento. All'interno dell'isola vi sono monasteri e piccoli paesini e sul mare si possono ammirare panorami veramente unici.
Per fare due nomi cito gli strapiombi di Shipwreck e i tramonti di Kambi.
Torniamo nel porto in serata e ci dicono che il vento ha picchiato forte ma Iside non si è mossa. Tra me e me ho pensato 'Lo so che posso lasciare Iside da sola'. Lunedì mattina iniziamo la navigazione di ritorno verso nord, senza però rinunciare a delle soste per niente sgradevoli. Dopo una mattinata con qualche rimasuglio di vento, il pomeriggio rinforza e dopo qualche tira e molla decidiamo di entrare nel porticciolo di Poros a Cefalonia. Siamo a ferragosto e già alle quattro del pomeriggio il porticciolo era pieno come un uovo, immaginate quando arriveranno ancora una decina di barche che vogliono pernottare li dentro.
All'indomani il vento si va a riposare e così senza problemi ma con il solo motore raggiungiamo la baia Sarakoniki, la mia preferita di Itaka. Bella giornata di mare splendido e mare pieno di pesciolini. Purtroppo mi prende una sciatalgia che mi accompagnerà per i prossimi giorni. Peccato. Questa sera si rimane a cena in barca sotto un manto di stelle che fa dimenticare tutto, anche i dolori alla gamba.
Giovedì mettiamo prua in direzione canale di Levkas, costeggiando l'isola omonima e Meganisi, che secondo me è la principessa delle isole Ioniche. Già nel primo pomeriggio siamo ormeggiati nel marina e quindi pronti per i rifornimenti e pulizia barca. Noto che il marina è parzialmente vuoto, non mi meraviglia, dato che a poche miglia ci sono Cleopatra e Preveza che hanno prezzi decisamente più bassi.
La mattina seguente ci aspetta il tratto più lungo, 45 miglia per arrivare a Plataria, la baia appena prima di Igoumenitsa. Fortuna tutto il giorno assenza di vento intervallato da venti deboli al traverso che aiutano il povero Volvo Penta a stare sopra i cinque nodi di velocità. La rada di Plataria è tranquilla e ci permette di scendere a terra per due passi.
Navigazione di ritorno Zante - IgoumenitsaVista di Zante sul lato occidentaleShipwreck a nord ovest di ZanteKambi a Zante, per ammirare bellissimi tramontiBaia di Laganà, Parco marino tartarughe Careta caretaBaia Sarakoniki Itaka
18 -24 Agosto

Corfù - Preveza

L'aereo con Andrea che arriva da Bristol atterra alle undici di sera. Iside è ancorata nella rada Garitsas sotto la vecchia fortezza a poco meno di due km dall'aeroporto. La cena a mezzanotte sotto le luci della fortezza è un ottimo scenario per un bel benvenuto in Grecia.
La mattina seguente dopo un breve giro nella cittadina di Corfù leviamo l'ancora e ci dirigiamo verso Sivota/Mourtos. Il posto ci piace e decidiamo di passarci due notti, ancorati nella baia tra l'isola S. Nikolaos e Mourtos. Martedì è atteso un maestrale vivace, quindi lasciamo lunedì mattina la baia per raggiungere la nostra seconda destinazione, Pargos, a dieci miglia più a sud. Li c'è il porticciolo Valtou che è molto sicuro e protetto. La partenza da Mourtos non è priva di qualche apprensione per via di una barca che avendo l'ancora che arava, ci viene addosso proprio nel momento che una raffica di vento stava soffiando e qualche goccia d'acqua scendeva. Dopo qualche minuto torna il sereno e la calma, così entriamo nel porticciolo di Mourtos e riusciamo a riempire il serbatoio di acqua.
Arriviamo verso l'ora di pranzo a Parga che ci fa subito una bella impressione. Ci sono dei posti liberi nel porticciolo e quindi ci ormeggiamo la dentro. Purtroppo la mia sciatica continua a darmi fastidio e devo limitare le mie camminate. Andrea invece nel pomeriggio va su per il sentiero che porta al monastero e poi al castello più in alto a nord. Al mattino successivo va per il sentiero che porta alla spiaggia Lichnos più a est. Mi racconta di viste mozzafiato. Io riesco ad accompagnarlo solo nelle uscite tardo pomeridiane al castello e nel paese.
Parga è piena di taverne, negozietti ecc. ma è tutto orientato ormai ad un turismo di massa. Alla fine troviamo una taverna fuori dalle vie principali e immersa nel verde ancora di stile greco. Si tratta di Yanis. Sevizio gentilissimo e qualità buona ad un prezzo ancora molto competitivo con i nostri.
Mercoledì mattina si calma un po' il vento e puntiamo verso Antipaxos. Non ci dispiace l'esperienza di una notte in una baia stupenda come quella Emerald. Gli ultimi minuti prima di prendere sonno regalano una cupola stellata che solo al buio si riesce a vedere. Giovedì ci dirigiamo a Preveza. Circa 30 miglia di navigazione ci separano dall’ultima meta. Da qui partiremo domani alla volta di Igoumenitsa per prendere il traghetto per Ancona.
In giro per Corfù davanti ad una tazza di caffèSivota/MourtosVista di Parga dalla camminata per Lichnos. In fondo porticciolo ValtouMitica Taverna Yannis. Atmosfera greca.