Una barca al porto è sempre al sicuro. Ma non è per quello che è stata costruita.

(Albert Einstein)

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Riassunto

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6 Agosto

Riserva dello Zingaro

Raggiungere le Eolie da Trapani richiede due giorni di navigazione. Noi abbiamo impiegato tre giorni perchè volevamo fermarci e visitare due luoghi interessanti della Sicilia. La Riserva dello Zingaro e Cefalù. Scopello è una bella località del parco naturale della Riserva dello Zingaro e dista da Trapani 25 miglia. Occorre girare attorno a Capo San Vito e scendere di poche miglia nel golfo di Castellammare. Molliamo gli ormeggi dal marina Columbus verso le 9. Un moderato vento da nord ci viene incontro e comincerà ad essere utile per le vele di Iside solo dopo aver scapolato San Vito lo Capo. Facciamo in tempo a fare un primo in barca ed eccoci davanti alla Riserva dello Zingaro. Vegetazione ricca e selvaggia con precipizi sul mare. E' possibile avvicinarsi a terra per ammirare questa costa di notevole bellezza. Ci fermiamo a Scopello, un po' l'unico luogo dove poter dar fondo all'ancora. Il posto è particolare. Una grande torre fa da punto cospicuo. Ci sono enormi faraglioni che fuoriescono da un mare limpido che invita ad un bagno. Ancoriamo dietro ai faraglioni con una profondità attorno ai dieci metri e con fondale misto sabbia e vegetazione. Il mare è trasparente e la compagnia di una miriade di pesci piccoli rende il bagno piacevole e divertente. Per cena avevamo preso due orate al mercato del pesce di Trapani. Tiro fuori il Cobb, il mio barbecue di bordo, accendo il carbone e in pochi minuti la cena di pesce al ristorante Iside è pronta. Il dopocena offre uno spettacolo unico nel silenzio stellare. I bagnanti a terra sono tutti spariti come i chiassosi gommoni e invadenti barconi portabagnanti. Durante la notte arriva un'onda che provoca un fastidioso rollio. Riusciamo a dormire con fatica.

L'ancoraggio di Scopello nella Riserva dello ZingaroL'ancoraggio di Scopello nella Riserva dello Zingaro

7 Agosto

Cefalù

Una bella navigazione ci aspetta per raggiungere Cefalù. Si passa davanti a Capo Gallo e il golfo di Palermo. Sono circa sessanta miglia di navigazione. Fortuna il vento leggero da nord che permette di sfruttare le vele ed aiutare il motore. In questo modo riusciamo a dare fondo all'ancora nel porto di Cefalù verso le sei del pomeriggio. Di impressionante bellezza è la cattedrale normanna costruita per volere di Ruggero II come voto per essere scampato ad una tempesta avvenuta proprio al largo di Cefalù. Nel porto vi è un'area riservata all'ancoraggio con ottimo fondale di profondità in media sui cinque metri. A meno che non arrivi vento forte da nord est l'ancoraggio è da sonni tranquilli. Una volta scesi a terra basta fare una passeggiata di circa trenta minuti per arrivare in pieno centro. C'è di tutto e di più. Negozietti di ogni genere e ristoranti a volontà. Alcuni luoghi del centro sono davvero impressionanti. Ovunque spicca lo sfondo di questa parete di montagna a forma di cilindro che sovrasta la città. La passeggiata al porto antico è d'obbligo. Purtroppo troviamo la cattedrale già chiusa e quindi non riusciamo a vedere gli interni. Entriamo in un ristorante che ci riserva una sorpresa. In pratica la sala da pranzo è costituita da passerelle montate sopra la scogliera del mare. Il ristorante si chiama Il Saraceno. E la scogliera sottostante le passerelle ospita una colonia ben nutrita di gatti. Lo spettacolo è unico.

L'arrivo a Cefalù
8 - 9 Agosto

Isola di Vulcano

Lipari

La mattina partiamo abbastanza presto, vogliamo arrivare nel pomeriggio a Vulcano. Il mare è calmo e un bel maestrale ci accompagna. Maestrale che verso mezzogiorno rinforza e ci consente di spegnere il motore e di raggiungere l'isola in meno di quattro ore di meravigliosa veleggiata. Passiamo davanti al porto di ponente e dopo le bocche di Vulcano ancoriamo nella rada di levante. In tempo per riposarci e mettere tutto a posto che vediamo una nuvola nera apparire sulla vetta di Vulcano. In un batter d'occhio, appena in tempo per filare qualche metro di catena in più ed ecco una di quelle burrasche da fare scappare tutti. L'anemometro si ferma per alcuni minuti sui 30/35 nodi seminando il panico attorno a noi. All'ancora rimarremo solo due barche. Solo dopo essere sicuri che tutto si fosse calmato scendiamo per due passi e la cena. Sul finire della serata anche una bella pioggia. Benvenuti nelle Eolie. La notte scorre tranquilla, la barca si calma e noi possiamo dormire lievemente cullati dalla barca. Dura la vita dei marinai! La mattina seguente ci incontriamo con due nostri amici Massimo e Catia che con il traghetto arrivano da Lipari. Saliamo insieme verso il Gran Cratere del Vulcano. Da lassù tra i fumi che esalano ancora si hanno viste spettacolari su tutte le isole. Un'ora di facile salita abbondantemente ripagata. Una volta scesi organizzo una spaghettata in barca. E' bello ogni tanto condividere con gli amici una giornata in barca. Raggiungiamo un bel posto dove fare il bagno tra la punta Del Perciato e le isole Le Formiche a sud dell'isola di Lipari. In serata volevamo ormeggiare nel marina di Pignataro anche perchè volevamo rifare il pieno del gasolio e dell'acqua. Nulla da fare, tutto pieno. Dopo vari tentativi troviamo un pontile nella grande baia di Lipari, il Pontile Portosalvo. Niente servizi igienici, rollio a gogo: 100 Euro una notte. Siete fortunati perchè domani è tutto pieno. Benvenuti nelle Eolie. Per il resto bella serata e passeggiata a Lipari. I nostri amici ci portano in un ristorante senz'altro degno di nota. Il ristorante Filippino, servizio e qualità eccellente. Vulcano - Gran cratereVulcano e in fondo Lipari dal Gran craterePartenza dalla baia di LipariLipari - Punta del PerciatoLipari - Punta del Perciato
10 11 Agosto

Panarea

A scanso di ulteriori sorprese tipo Portosalvo decidiamo di lasciare l'approfondimento di Lipari per un'altra volta e raggiungiamo quello che l'Unesco ha proclamato Patrimonio dell'umanità: Panarea. Presso la punta Milazzese ancoriamo nella baia a dritta: Cala Zimmari. Dopo un ancoraggio provvisorio in attesa che le barche a motore e i gommoni si ritirassero, ci spostiamo al centro della baietta in 8 metri di fondale di sabbia, ottimo tenitore. Scendiamo per raggiungere San Pietro e Ditella, le località centro dell'isola. Mezzora di litoranea quasi pedonale. A Panarea transitano solo taxi elettrici. La passeggiata offre punti panoramici mozzafiato. E anche il centro con il porticciolo non è male, tanto che decidiamo di rimanere un po' seduti consumando una deliziosa granita alla pesca e malvasia. Ad un tratto, nuvolone nero e putiferio. Vento fortissimo pioggia a secchiate. Nessun taxi disponibile ovviamente, corsa a piedi verso la baia. La pioggia era talmente forte che ci costringe a ripararci presso una casa privata. Siccome non aveva l'aria di smettere ed eravamo già zuppi a un certo punto procediamo. Fiumi di acqua, buio totale (perchè Panarea non è illuminata), grazie ai fulmini continui riusciamo a tornare al tender. La vista della barca che solitaria resisteva alla tempesta mi tranquillizza. Arrivati a bordo do un bacio alla mia brava Iside. Cena felice in barca. La mattina dopo continua a piovere e solo al pomeriggio torna il sole. In mattinata passa la capitaneria per fare allontanare le barche troppo vicine alla spiaggia. Iside rimarrà la più interna. Nel pomeriggio saliamo sulla punta Milazzese dove si trova un villaggio preistorico. E' inutile dire cosa si vede da lassù. La notte la passeremo ancora qui. Nonostante il tempo un po' strano Iside è stata abbastanza ferma e ci ha fatto dormire tranquillamente. Cala Zimmari è senz'altro un posto da consigliare. Cala Zimmari - Iside è la prima a sinistra
12 Agosto

Stromboli

Stromboli dista circa dieci miglia da Panarea. Il fumo nero che esce dall'alto del vulcano si vede bene. Stromboli è nota per essere il più antico faro del mediterraneo. Infatti sono secoli che le eruzioni visibili bene di notte fanno da punto di riferimento per tutti in naviganti. Il mare in questi giorni è un po' mosso. Il tirreno più a nord è attraversato da perturbazioni che lambiscono anche la Sicilia. Stromboli non offre ancoraggi sicuri. Il fondale, la dove raggiunge una profondità ragionevole per ancorare, è roccia. A San Vincenzo è possibile dar fondo nella roccia. Io ci ho provato. L'ancora arava allegramente, bastava toccare la catena e capivi la forma del fondale. Ci fermiamo comunque per pranzo pur sopportando un rollio abbastanza fastidioso e sperando che il peso dell'ancora e della catena possano tenerci a debita distanza dagli scogli. Decidiamo di navigare attorno al lato settentrionale la dove cola la lava vulcanica. Uno scenario lunare. Una sensazione di qualcosa fuori dal mondo. Peccato non poter rimanere la notte. Motivo in più per tornare un'altra volta. Ma con mare calmo. Torniamo in serata verso Panarea e ci fermiamo nella rada davanti al porticciolo detto Scalo Ditella. La vista del borgo dal mare è molto piacevole, un po' meno lo sarà il forte rollio per l'intera notte. Visto la buona tenuta dell'ancoraggio scendiamo a terra per cena. Ci sono ristoranti deliziosi con una cucina ai massimi. Siamo in Sicilia e fidatevi, la gastronomia è la migliore del mondo. Al ritorno in barca si sperava in un mare più clemente ma invece si ballava. Sarà una notte di sonno al ritmo ondoso. Stromboli - Lato settentrionale - Fumo nero dal cratereStromboli - Lato settentrionale - Fumo nero dal cratere
13 14 Agosto

Salina

La mattina non vedo l'ora di tirare su l'ancora e partire. Direzione Salina. Nell'antichità i greci la chiamavano Gemelli perchè è formata da due vulcani di dimensioni simili. Oggi si presenta molto verde e coltivata, forse la più coltivata delle Eolie. Dista da Panarea appena dieci miglia. Ci si può ancorare a sud del porticciolo turistico che offre anche un certo ridosso dai venti dominanti. Infatti l'acqua in rada sembra molto tranquilla. L'unico problema è la profondità del fondo. Occorre cercare una zona che salga sui dieci metri. Tutto attorno è sui 30 metri, dove possono ancorare solo navi da crociera. Giornata di riposo e bagni e al pomeriggio, dopo aver fatto il pieno di gasolio e acqua presso il benzinaio che si trova nel porto commerciale appena sopra al porto turistico, si va a fare quattro passi a Marina di Salina. Il paese è carino e vi è anche un museo del vino, chiuso naturalmente. Ci viene la curiosità di assaggiare il famoso pane cunzato e un panificio ci manda da un certo Alfredo che si trova a Punta Lingua, è lui l'inventore della specialità e a Punta Lingua ci si puà arrivare con il pulmino dell'azienda locale dei trasporti. Detto fatto. Cena da Alfredo con pane cunzato. Dopo una bella dormita, al mattino dopo, visto la bella giornata, iniziamo il giro dell'isola in barca. Ci sono vari posti incantevoli. Salina è stato anche una delle due isole, l'altra è Procida, dove Massimo Troisi ha girato e interpretato 'Il postino'. Pollara è la località dove si trova la famosa spiaggia. Ci fermiamo proprio li a fare un bagno tra migliaia di pesciolini che si avvicinano per curiosità. Per sera si torna ad ancorare al solito posto. Punta Lingua - SalinaSpiaggia di Pollara
15 16 Agosto

Filicudi

Circa quindici miglia ci separano da Filicudi, un isola un tempo molto coltivata ma adesso quasi disabitata. Non offre ancoraggi di grande affidabilità tranne il lato meridionale di Porto Filicudi. Questa volta optiamo per una boa del campo boe messo a disposizione per i visitatori. Fortuna ne troviamo uno liberi. Sono i giorni caldi del periodo agostano. Conosciamo un amico di nome Roberto che ha una sorella che gestisce un B&B e questa sera ospita un gruppo di avventure del mondo. Faremo cena con loro. Per raggiungere il luogo occorre fare una camminata di un'ora inerpicandosi verso l'alto. Quale migliore occasione per fare due passi e conoscere l'interno di quest'isola? Viste panoramiche spettacolari ed anche un villaggio preistorico che testimonia la presenza umana sulle isole fin dall'antichità. Dalla casa di Ada, così si chiama la sorella di Roberto si ha una vista bellissima del mare e delle isole circostanti. Ada è una signora molto attiva ed è capace a fare di tutto. Con l'aiuto del suo compagno e la sorella hanno preparato una cena da scoppiare. E come riuscire a dire di no a una di quelle portate? Un taxi ci riporta a Porto Filicudi dove Iside ci aspetta. La mattina seguente volevamo raggiungere Alicudi a otto miglia di distanza. Un forte vento proveniva proprio da lì. Proviamo a fare due bordi? Dopo tre ore di vento medio sui 30 nodi dobbiamo desistere e tornare indietro. Continuando a fare bordi in quelle condizioni, anche se il vento si sarebbe un po' calmati saremmo arrivati ad Alicudi alle otto di sera! Per cui ancoriamo sul lato sud della baia moderatamente ridossati dal vento e ci godiamo la vista dell'isola e del mare circostante. Porto Filicudi - C'è anche Iside
17 18 Agosto

Riotorno a Trapani.

Cefalù

Alle due vengo svegliato dal forte rollio di Iside all'ancora. I 30 nodi hanno lavorato bene ieri. In questi casi io accendo il motore e salpo l''ancora. Teresa sembra continuare a dormire! Una volta al largo insiste un vento da ovest sui 15/20 nodi. Volevo raggiungere Capo Gallo e avvicinarmi a Trapani. Devo invece stringere per puntare su Cefalù. Nel primo pomeriggio raggiungiamo il porto Presidiana. Cefalù è una vera miniera. Scopriamo il giro delle mura megalitiche e il lavatoio medievale. La mattina dopo partiamo presto, vorremmo fare un bagno a San Vito lo Capo. Dalle undici inizia un bel vento da levante che presto ci farà mettere in lunga pausa il motore. Purtroppo questo vento crea delle belle onde che arrivano dritto su San Vito, il nostro desiderato ancoraggio. Impossibile pensare di ancorare qui. Si prosegue per Trapani, dove arriviamo verso le dieci. Ad accoglierci un bel fresco scirocco e filmini in quantità all'orizzonte. Meno male che a Trapani non arriverà una goccia d'acqua e i prossimi due giorni saranno giorni di sole. Partenza da Cefalù - Il faroTipico aperativo in barca - Ciliegini, olio e Zibibbo