Pare che perfino Attila si sia fermato davanti al mare. Attila sicuramente non era un buon marinaio, ma può darsi che davanti al mare gli sia bastato sedersi ed immaginare
Fabrizio De André - da una sua intervista
Data Riassunto Foto
6-12 Maggio

Carena e varo

Non è stata una settimana di vacanza. Domenica sono arrivato al marina Cleopatra e ho iniziato a scartavetrare le pale dell'elica, e finche non è arrivato il dolore al pollice non mi sono fermato. Come antivegetativa ho usato VC Offshore al Teflon. Mi sono trovato sempre bene. Mi devo ricordare che 5 barattoli da 0.75 sono un po' scarsi. O prendo 2 barattoli da 2 litri o 6 barattoli da 0.75. Il tagliando al motore è stata la solita impresa. Il posto dove si trova il motore è talmente angusto che ci vuole tanta pazienza e qualche bestemmia. Quest'anno ho cambiato anche il liquido di raffreddamento, la miscela di acqua e Volvo Coolant. Il varo con il robusto travel lift da 30 tonnellate l'abbiamo fatto venerdì mattina come concordato. Una volta in acqua ho armato le vele. Per fare tutto da solo ci vuole tempo. Ma alla fine riesco a fare quasi tutto. Sabato mattina faccio un salto a Preveza presso la capitaneria di porto per il permesso di navigazione. Le solite due chiacchiere con l'impegato e tanta carta. Quest'anno non ho pagato proprio nulla. Se la barca rimane in Grecia non si paga la tassa di ingresso che poi, per una barca come la mia è di 15 Euro. Nel pomeriggio riesco a fare anche una lavatrice, in tempo per partire con la macchina verso Igoumeniza da dove a mezzanotte parte la SuperFast per Bari. Ciao Iside, ci vediamo venerdì prossimo. Iside pronta per navigare nel marina di Cleopatra
19 Maggio

Astakos

Sono arrivato ieri pomeriggio con il pullman da Igoumeniza. Sono stato fortunato a scegliere di tornare venerdì. Il pullman per Levkas fa due corse settimanali: lunedì e venerdi.
Marcos, il meccanico del marina Cleopatra, ha finito la riparazione alla pompa dell'acqua, ma andando a provare ho visto una perdita d'olio. Sabato mattina alle otto e mezza puntualmente arriva e mette a posto, quindi sono pronto a partire.
Non so ancora dove fermarmi, importante è passare il ponte di Levkas. L'ingresso al ponte, come in effetti avvisavano in marina, è un po' insabbiato. Bisogna fare molta attenzione in questi casi.
Uscito dal canale di Levkas arriva anche un po' di vento che poi rinforzerà. Vedo sul portolano un ancoraggio nei pressi di un paesino sulla costa. Una volta entrati nella grande baia di Astakos, il vento diventa forte: 30 nodi. Era un po' che non mi trovavo con questo vento con la randa tutta issata e doverla ammainare. Da solo non è facile. Stecca rotta e piccolo strappo alla randa. Le previsioni del tempo ieri davano per oggi 8 nodi. Fidarsi delle previsioni.
Il paesino si chiama Astakos. Il nome significa ostriche ma il portolano dice che a dispetto del nome nessun visitatore ha mai trovato un piatto di ostriche. Si tratta di un paesino turistico prevalentemente per i greci, in una cornice di colline alte e verdi e che si affaccia sul golfo omonimo. Il posto risulta gradevole anche se l'ancoraggio è semplicemente in fondo alla grande baia, quindi rimane aperto. Nel caso di venti meridionali, diventa impossibile starci. Questa sera per fortuna quel po' di vento rimasto proviene da nord ovest e quindi spero di dormire.
Astakos vista dalla barcaAstakos vista dalla barca
20/21 Maggio

Mesolonghi Patrasso

Inizialmente la notte sembrava da passare sveglio, invece la risacca si è calmata e a un certo punto, come una magia, tutto si calma. Sveglia quindi alle 6 ma riposato. Tempo di preparare la partenza, sistemare il tender e salpare l'ancora e ancora con il profumo del caffe e una bellissima giornata, eccoci girare tra le isolette che sono piene di allevamenti di pesce.
Per entrare nel golfo di Patrasso bisogna aggirare l'isola Oxia con il suo maestoso faro verso sud. Il portolano di Heikell parla molto bene della località di Mesolonghi all'ingresso del golfo di Patrasso. Occorre però fare 3 miglia di canale dragato fino a raggiungere il bacino sul quale si affaccia il paesino. In effetti è suggestivo quello che si vede ai bordi del canale, tanti pontili in legno e palafitte, non sembra la Grecia. Purtroppo in fondo il paese, a vista, non sembra architettonicamente gradevole e le profondità dei fondali non sono quelle indicate nella cartina. Non vi sono punti con profondità minori di 10 metri. Per cui ancorare risulta difficile anche se il fondo è fango, ottimo tenitore. Visto che nel frattempo saliva di intensità un vento da sud ovest, decido di procedere per Patrasso. Il pranzo lo consumerò durante la veleggiata con il solo fiocco verso Patrasso. Mi ha fatto uno strano effetto arrivare al marina di Patrasso e non trovare il solito vecchio ormeggiatore che all'arrivo ti salutava: "Captain, the mooring line" . Quanti ricordi ho già in Grecia. In effetti non c'era nessuno afare assistenza e scoprirò domani che domenica non fanno servizio!
Fortuna che ho deciso di rimanere qui il 21. La mattina si alza un forte vento da est. e il cielo diventa anche grigio. Due italiani che vengono ad ormeggiarsi in marina mi raccontano di 40 nodi sul golfo di Corinto. Li avrei avuto tutti sulla prua e sarei stato costretto a tornare indietro.
Il maestoso faro di OxiaCanale verso MesolongionCanale verso Mesolongion
22/23 Maggio

Itea

Delfi

Sembra proprio una bella giornata oggi. Le nuvole erano tutte ad ovest mentre ad est regnava il sereno. Partenza da Patrasso con destinazione Itea nel golfo di Corinto. Il passaggio sotto al ponte che collega Rion ed AntiRion, le due sponde del golfo, è sempre un'esperienza. Fino alla fine sembra che non si passi, invece anche sotto le campate laterali ci sono 25 metri.
Dopo poche miglia le nuvole si avvicinano e il vento prende a soffiare, come da previsione da ovest, che va benissimo per me. Quello che non era previsto è l'intensità del vento che arriverà a 35 nodi. Quindi le prossime 25 miglia verranno fatte con 4 mq di fiocco! E con un onda al giardinetto che arriva sulla barca lentamente. Il problema nasce quando si deve accostare per entrare nella baia di Itea lunga 4 miglia. Alla fine raggiungo con la cerata bagnata il porto di Itea dove una coppia di inglese mi aiuta ad affiancarmi sul lato interno del frangiflutto. Senza di loro e con il vento che mi allontanava, da solo, avrei dovuto travare un'altra soluzione.
Messo in sicurezza la barca, scarico la bici e vado a fare un giro nel paese, addentrandomi nelle vie interne. E devo dire che il paesino è gradevole. Domani andrò a Delfi, uno tra i più importante siti archelogici della Grecia. Sembra che nell'antichità ci fosse il centro del mondo...io entrando con la burrasca nel porto ho avuto l'impressione di arrivare alla fine del mondo! Il sito archeologico, come si vede dalle foto, è spettacolare soprattutto per l'ambiente in cui si trova. Un contorno di verdi e profonde vallate in contrasto con elevatissime pareti di roccia.
Il ponte di RionIl ponte di Rion prima di passare con la barcaLe belle pecore bianche sul mare blu!Iside ormeggiata nel porto di IteaDelfi, Il tempio di ApolloDelfi. Il teatro visto dall'alto
24 Maggio

Canale di Corinto

Baia Korfos

La mattina inizia con un tempo nuvoloso e con pioggia debole ma insistente. Decido di partire lo stesso. Le previsioni davano poco vento, attorno ai 10-15 nodi proveniente da ovest. La voglia di passare il canale di Corinto e portarsi sull'Egeo era tanta. Con poco motore e con il fiocco tutto aperto, alle due del pomeriggio ero già davanti all'ingresso del canale distante 38 miglia dal porto di Itea. Purtroppo il canale è a senso unico alternato ed è lungo quasi 4 miglia. Il traffico è controllato dall'autorita del canale. Occorre annunciarsi all'arrivo e di solito si viene messi in stand by. L'attesa può durare anche più di un'ora. Il passaggio attraverso quelle pareti fa un effetto strano. Sulla barca si è abituati a orizzonti illimitati., vedersi chiusi in quel modo fa anche un po' paura. Al termine del canale venendo da Ovest, ad Isthmia, ci sono gli uffici dell'autorità del canale ed è qui che va pagato l'imposta per il passaggio che per una barca come la mia sono 115 Euro. Una volta entrati nell'Egeo il tempo inizia a migliorare e si fa subito apprezzare un caldo sole. Ormai sono le 4 ed è tardi per puntare sull'isola Aigina. Guardando il portolano vedo che vi è una piccola e ben protetta baia sul Peloponneso a 10 miglia più a sud con una taverna che offre ormeggio con cima di corpo morto. La baia si chaima Korfos. Ne approfitto ovviamente e incontro una coppia di americani proveniente dalla Florida con la loro barca, un Hunter 41. Li avevo già incontrati nell'ufficio durante il pagamento del passaggio del canale. Mi invitano ad andare insieme a cena, durante la quale iniziamo a raccontarci le nostre esperienze. Rimangono nel mediterraneo per appena un anno e poi ritornano negli stati uniti...attraversando l'oceano con la barca naturalmente! Ingresso da lato ovest del canale di CorintoPassaggio nel canale
25 Maggio

Capo Sounion

Olimpic Marine

La giornata, dopo il grande arcobaleno della serata precedente, si presenta molto bella e continuerà a migliorare tutto il giono. Un po' di caldo sole ci mancava da un paio di giorni. Mollo l'ormeggio nella baia di Korfos, la mattina presto, senza aver deciso dove fermarmi. Il porto di Aigina è poco confortevole con tutti quei traghetti che vanno e vengono, la baia Maratona più a sud e il porto di Perteka offrono scarso riparo dal mare e dal vento da ovest. Oggi soffia appunto da ovest il vento. Decido quindi di procedere per Capo Siunion della penisola Attica. Dopo una traversata di 25 miglia e vari incontri ravvicinati con navi che venivano e andavano dal Pireo entro nella baia sottostante il famoso tempio di Poseidone, che fa da meraviglioso punto cospiquo. Provo anche ad ancorare ma mi rendo subito conto che la baia è aperta ad ovest e che entrava un onda che la notte mi avrebbe fatto cattiva compagnia. Decido quindi di portarmi sul versante orientale della penisola, dove si trova Lavrion. Il porto è pieno come un uovo e non mi rimane che entrare nel Olimpic Marina. Famoso per il suo standard qualitativo ma famoso anche per il suo prezzo: 52 Euro a notte iva e Wifi comprese per 9.61 mt LOA della mia barca. Iside ormeggiata davanti la taverna della Baia KorfosTempio di Poseidone sul capo Sunion
1/2 Giugno

Kea

Kea è la prima isola delle cicladi che si incontra lasciando la penisola Attica. Vi sono un paio di baie e un porto. Io mi sono fermato nella Baia Pisa per fare un bagno in un contesto selvaggio e isolato.
Il porto di San Nikolau è a 4 miglia a nord della baia. Il vento debole da sud attorno ai 10 nodi mi ha permesso di issare il meraviglioso gennaker. Non l'avevo mai aperto in Grecia. Ero preoccupato sullo stato in cui l'avrei ritrovato, invece era pulito e asciutto. Con una velocità che sfiorava i quattro nodi arrivo davanti al porto. I
ll porto offre diversi ottimi ancoraggi e una banchina presso il paese Korissia sulla quale si può andare di poppa, con quello che io chiamo l'ormeggio greco: ancora a prua e bitte in banchina. Scelgo quindi Korissia visto che sulla banchina vi erano solo due barche. La sera mi ritrovo circondato da diversi ferri da stiro (mega yacht). La mattina seguente non poteva mancare una camminata a Ioulida, lo splendido e storico capoluogo che si trova a 7 chilometri dal porto. Arrampicato in alto dove si trova, per andarci conviene prendere un taxi, che al prezzo di 7 euro ti porta fino all'ingresso del paesino. Strette viuzze che salgono e scendono tra case bianche con infissi colorati prevalentemente di colore blu. Chiesette ortodosse con le cupole colorate con gusto e con le immancabili campane all'ingresso. Negozietti di artigianato che ben si inseriscono in un ambiente che sembra di altri tempi.
La chiesetta sulla punta di San Nikolau, punto cospicuo del portoI colori di Ioulida, Chora di KeaIside ormeggiata a KorissiaSono previsti appositi ormeggi per bici dato il forte vento